Intesa Sanpaolo ha segnato nei primi nove mesi del 2018 un utile netto di 3,01 miliardi di euro in crescita rispetto ai 2,39 miliardi dello spesso periodo dell'anno scorso. Nel terzo trimestre l'utile è di 833 milioni rispetto ai 650 milioni dello stesso periodo del 2017. I risultati sono "pienamente in linea con il piano d'impresa 2018-2021". Nel 2018 previsto un "aumento del risultato netto" rispetto al 2017, con la politica di dividendi che prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un "payout ratio pari all'85% del risultato netto".
Nei primi nove mesi dell'anno ridotti di circa 3 miliardi i crediti deteriorati e di circa 16 miliardi dal settembre 2015.
Sono stati erogati oltre 44 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo. Circa 13.000 aziende italiane sono state riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato e circa 86.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 65.000 e 430.000 posti di lavoro.
MESSINA, SIAMO I VINCITORI DELLO STRESS TEST I risultati dello stress test di venerdì confermano la nostra banca un chiaro vincitore di questo esercizio: tra le banche quotate, nello scenario avverso siamo quella che ha più capitale rispetto a quanto richiesto". Lo afferma in una nota l'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, commentando i conti dei nove mesi dell'anno.
DA SPREAD IMPATTO 45 PUNTI BASE "Il Common Equity Tier 1 ratio aumenta ulteriormente e raggiunge il 13,7% nonostante l'impatto negativo di 45 punti base derivante dalla riduzione del valore dei titoli di stato italiani in portafoglio".
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