Venerdì nero per Piazza Affari con
il mercato che mal digerisce la nota di aggiornamento al Def che
prevede per i prossimi 3 anni un deficit-pil al 2,4%. A fine
giornata è profondo rosso per tutto il listino con il Ftse Mib
che lascia sul terreno il 3,72% a 20.711 punti. Il Ftse All
Share, l'indice che rappresenta tutte le azioni del listino
milanese, perde il 3,51%, mandando in fumo oltre 22 miliardi di
euro di capitalizzazione. Sotto tiro finiscono i bancari con
perdite da capogiro comprese tra il 9,43% di Banco Bpm e il
6,73% di Unicredit. Non sono da meno le vendite sulle aziende
che hanno una partecipazione pubblica. Tra le più bersagliate
Poste (-4,28%) che si riavvicina ai valori della quotazione. Tra
le altre Snam e Tim perdono il 4%, Leonardo il 3,5% Terna il
3,04%, Eni l'1,51%. L'unica che tiene è Saipem (+0,68%). Lo
spread tra il Btp e il Bund chiude in rialzo a 267 punti base da
235 punti, col tasso sul decennale al 3,13%.
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