L'Argentina ha visto, nel primo
trimestre dell'anno (prima quindi della crisi che ha indotto il
paese a chiedere l'aiuto dell'Fmi), un rallentamento del Pil a
+3,6% contro il +3,9% dell'ultimo trimestre 2017. Il dato,
comunque lievemente superiore alle stime degli analisti
consultati da Bloomberg, ha risentito dell'alta inflazione e dei
tassi di interesse che hanno frenato gli investimenti e la
domanda. Hanno pesato anche i primi segni della tempesta che si
è abbattuta sul paese a partire da marzo quando gli investitori
esteri hanno ridotto la loro presenza, spaventati da una
economia colpita dal rialzo dei tassi Usa e dall'aumento del
deficit dello Stato, causando così un crollo del peso del 32%.
Il governo guidato da Macri, che ha provveduto a un rimpasto
dell'esecutivo, ha dovuto così chiedere nelle scorse settimane
l'aiuto dell'Fmi e avviare misure per contenere la spesa
pubblica. Gli economisti ora prevedono che il paese possa cadere
in recessione o rallentare fortemente la crescita a un +1,5% nel
2018.
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