"Una conseguenza inaccettabile per un
settore ed una intera categoria che pure nei scorsi mesi si era
resa ampiamente disponibile, collaborando con l'amministrazione
fattivamente per consentire la sperimentazione in anticipo
l'introduzione di norme che dal primo gennaio prossimo
interesseranno tutti gli altri indistintamente", prosegue la
nota.
"Pur comprendendo il delicato momento di transizione di
Parlamento e Governo, le scadenze ravvicinatissime ed il livello
di impreparazione del 'sistema' dovrebbero di per sé consigliare
un intervento normativo urgente e risolutivo che, oltre al
resto, posponga i termini già fissati", osservano le tre sigle
dei gestori, che aggiungono: "Al contrario, le ripetute
sollecitazioni avanzate anche direttamente verso il Ministro
Tria non sono riuscite finora a sortire neanche un segnale di
attenzione. Per queste ragioni - conclude la nota sindacale -
alla categoria non rimane altro strumento di azione che
proclamare lo sciopero nazionale di 24 ore, per martedì 26
giugno".
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