Le banche centrali devono "soppesare
con cautela le implicazioni per la stabilità finanziari e la
politica monetaria" derivanti dall'emissione di proprie monte
digitali per la clientela retail. Questo il monito del comitato
sui pagamenti e infrastrutture di mercato (Cpmi), un organismo
fondato negli anni '80 e costituito dalle principali banche
centrali mondiali. Nel rapporto, stilato in vista del G20, si
sottolineano comunque i vantaggi della tecnologia per i settori
dei pagamenti all'ingrosso e il clearing. Per Benoît Coeuré,
presidente del CPMI (e componente del board Bce spesso molto
critica sui rischi delle valute digitali) "le valute emesse
dalle banche centrali potrebbero rendere in futuro più
efficienti gli scambi di securities e del mercato dei cambi ma
occorre più lavoro e sperimentazione per esplorare questi
benefici". Coeurè riconosce come le valute digitali potrebbero
"rivoluzionare il ruolo delle banche centrali nel sistema
finanziario ma sono acque inesplorate con rischi potenziali".
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