- Donne che nei paesi in via di sviluppo si mettono in gioco per superare difficoltà e generare nuove opportunità per sé e per le proprie comunità e donne che in Italia si impegnano sempre di più nelle cooperative: è il filo conduttore di "WomeNmporwement", le esperienze cooperative raccontate nel progetto editoriale curato da Coopermondo (la ONG di Confcooperative) e dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative, presentato oggi. Le storie cooperative italiane e internazionali raccontano - spiega una nota - il valore aggiunto della cooperazione per il raggiungimento della parità di genere. Confcooperative registra un tasso di occupazione femminile che supera il 61% tra gli occupati (528.000) delle sue imprese (19.000), dove la governance femminile si attesta al 26% (il 10% in più rispetto ad altri modelli imprenditoriali).
«Nei paesi in via di sviluppo - dice il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini - le cooperative sono e saranno sempre più impegnate a trasferire know how dei modelli produttivi per innescare sviluppo sul territorio, rendendo protagoniste le donne e gli uomini delle comunità locali. Anche in Italia le cooperative sono uno dei pochissimi ascensori sociali per donne e giovani. Nella realizzazione di progetti di sviluppo nei paesi più poveri promuoviamo modelli di riscatto sociale prima che economici, per garantire la dignità della persona. In questo filo conduttore c'è tutta l'essenza della cooperazione, quella vera, che include, attenta alle esigenze del territorio e fa crescere l'economia insieme alle persone»".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA