Dopo otto anni e oltre cento riunioni, il tedesco Wolfgang Schaeuble ha detto addio all'Eurogruppo. E lo ha fatto presentandosi all'ultima riunione così come lo conoscono - e in parte lo apprezzano - i suoi colleghi: con una nuova proposta per il futuro della zona euro, in cui immagina di togliere il potere di sorvegliare i bilanci alla Commissione europea, diventata troppo morbida, per assegnarlo al fondo salva-Stati Esm, controllato dagli Stati membri. Un'idea che da tempo aveva in testa, più volte aveva espresso e che ora ha deciso di lasciare come sua eredità ai ministri con cui non lavorerà più. "E' un grande collega che ha sempre dato consigli, a volte richiesti a volte no", l'ha definito, forse non a caso, il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Il documento in cui ha sistematizzato le sue idee per l'Eurozona è la summa del suo credo. La Commissione è troppo indipendente, non si può lasciarle il potere di sorvegliare il rispetto delle regole di bilancio, incluso il Fiscal Compact. Bisogna quindi dare questo potere ad un organo controllato dagli Stati stessi. Tanto più che esiste già, si chiama Esm, e dopo aver salvato la Grecia tre volte, al momento non ha molto da fare. Inoltre, è già guidato dal tedesco Klaus Regling, ed ha sede in Lussemburgo. Tutte le carte giuste per poter diventare il nuovo guardiano delle regole, mantenendo al contempo quello di sostegno agli Stati. Magari prevenendo le crisi, e non aspettando che accadano per intervenire. A quest'ultima idea lavora anche lo stesso Eurogruppo, che nella riflessione sul futuro dell'Esm partita ufficialmente oggi ha trovato una convergenza sulla possibilità di usarlo come paracadute finale (o backstop) del fondo salva-banche. C'è un "forte sostegno" su questo, ha detto Dijsselbloem.
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