Intesa Sanpaolo ha segnato nel primo trimestre un utile netto di 901 milioni di euro, sopra le stime degli analisti finanziari, che salgono a 1.183 milioni se si escludono i contributi e gli altri oneri riguardanti il sistema bancario, a fronte di un risultato di 806 milioni nel primo trimestre 2016. Nei primi 3 mesi dell'anno il risultato della gestione operativa è pari a 2.154 milioni di euro, in crescita del 18,4% rispetto al quarto trimestre 2016 e dell'1,5% rispetto al primo trimestre 2016. Salgono a 4.209 milioni i proventi operativi netti, in aumento dello 0,6% rispetto al quarto trimestre 2016 e dello 0,8% rispetto al primo trimestre 2016. Il gruppo indica poi la "elevata efficienza", con un rapporto cost/income al 48,8% nel primo trimestre 2017, "tra i migliori nell'ambito delle maggiori banche europee". Positiva la reazione della Borsa, dove il titolo guadagna il 2,46% a 2,83 euro.
"Confermiamo come priorità strategica la remunerazione degli azionisti in maniera consistente e sostenibile, con un programma di 10 miliardi nei quattro anni del Piano in corso" ha affermato il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina. "Nel primo trimestre del 2017 - ha aggiunto - i motori di crescita di Intesa Sanpaolo hanno sostenuto in maniera significativa la redditività: l'utile netto, pari a 901 milioni di euro supera la quota trimestrale del dividendo previsto per il 2017. Rispetto alle banche dell'Eurozona, abbiamo generato il maggior ritorno per gli azionisti dal settembre 2013 a oggi. L'utile netto dello scorso anno - 3,1 miliardi - è il più alto tra le società quotate a Milano". "Abbiamo raggiunto questi obiettivi - ha proseguito Messina - in un contesto economico molto più difficile del previsto, basti pensare che il tasso Euribor - punto di riferimento per i ricavi da interessi del sistema bancario - a fine 2016 si trovava al di sotto di oltre 60 punti base rispetto alle assunzioni di Piano".
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