La stretta alle frodi realizzate con
compensazioni "indebite" tra crediti e debiti fiscali darà un
apporto di circa 900 milioni alla manovra che il governo ha
approvato martedì in Cdm. Secondo quanto si apprende, è questa
una delle poste di rilievo del provvedimento che abbassa da
15.000 a 5.000 euro il tetto sotto il quale la compensazione può
avvenire senza il visto di conformità. Le compensazioni sono
cresciute esponenzialmente negli ultimi anni e nel 2016 hanno
raggiunto quota 38,7 miliardi. La norma impone ora, al di sopra
dei 5.000, euro l'apposizione di un visto di conformità da parte
del professionista abilitato che redige la dichiarazione dei
redditi, oppure in alternativa la sottoscrizione del revisore
legale del bilancio. Senza il ''visto di conformità'' - o se il
professionista che l'ha apposto non è abilitato - il fisco
procede al recupero dei crediti e all'applicazione di sanzioni,
come accade oggi per le persone fisiche se, al momento
dell'acconto Irpef, versano un importo inferiore al dovuto.
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