Nel quarto trimestre 2016 prosegue la tendenza all'aumento dell'occupazione su base annua e si registrano lievi segnali di crescita anche in termini congiunturali, ma è il lavoro a tempo determinato a fare la differenza. Lo rileva la Nota trimestrale "sulle tendenze dell'occupazione" diffuso a Istat, Ministero del Lavoro, Inps e Inail. L'aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti rilevato nel quarto trimestre sulla base delle Comunicazioni Obbligatorie (del datore di lavoro all'apertura di una posizione lavorativa ndr.) è frutto di 64 mila posizioni a tempo determinato e di 19 mila posizioni a tempo indeterminato. Pari a un dato complessivo di 82.000 lavoratori.
Per quanto riguarda invece il dato tendenziale l'aumento è frutto di 345.000 posizioni a tempo indeterminato e 133 mila posizioni a tempo determinato. Per un dato complessivo di 478.000 lavoratori in più.
Dopo 15 trimestri di progressiva riduzione tendenziale, il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti (Uniemens-Inps) cresce del 2,5% e si attesta in media a 128 mila unità a fronte di una sostanziale stabilità dell'intensità lavorativa misurata come numero medio di giornate retribuite nel mese (10,5 unità). Il numero dei lavoratori coinvolti nel lavoro somministrato continua a crescere a tassi tendenziali molto elevati anche nel quarto trimestre del 2016 (+12,9%) a fronte di una stabilità di intensità lavorativa (20,9 giornate retribuite nel mese). Lo afferma la nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione realizzata da Ministero del Lavoro, Istat, Inps e Inail.
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