James Hogan lascerà l'incarico di presidente e ceo di Etihad nella seconda metà del 2017. Con Hogan uscirà anche il cfo del Gruppo James Rigney ed entrambi entreranno in una compagnia attiva nel campo degli investimenti. L'annuncio in una breve nota di Etihad che precisa anche che è già cominciata la ricerca di un nuovo presidente e di un nuovo direttore finanziario.
Trovano così conferma le voci che già da tempo si rincorrevano su una uscita del manager australiano dal gruppo emiratino che guidava da 11 anni e che aveva trasformato da compagnia aerea locale in una realtà globale, con 7 compagnie partner e 120 milioni di clienti l'anno. Un lavoro realizzato con una attiva politica di acquisto di compagnie da ristrutturare e da portare in utile e che aveva però subito una battuta d'arresto negli ultimi anni.
Ad incidere sia le forti perdite di Airberlin (la compagnia tedesca di cui Etihad detiene il 29,9%), che proprio nei mesi scorsi ha annunciato drastici tagli, sia la difficile situazione di Alitalia di cui Etihad ha il 49%. E, nell'annunciare l'uscita del suo numero uno, Etihad ha ricordato il processo di transizione avviato proprio con Hogan un anno fa ed ha sottolineato la necessità di "un gruppo profittevole e della giusta dimensione"."Dobbiamo assicurare che la compagnia sia della giusta dimensione e nella giusta forma. Dobbiamo continuare a migliorare l'efficienza dei costi, la produttività e i ricavi. Dobbiamo sviluppare e modificare le partnership con altre compagnie anche se continuiamo a restare impegnati nella nostra strategia", ha detto il presidente del board di Etihad Aviation Group Mohamed Mubarak Fadhel Al Mazrouei.
Nel comunicato il gruppo ricorda inoltre gli ultimi passi appena effettuati con progetto di una nuova compagnia aerea leisure con il gruppo tedesco Tui, i nuovi accordi di codeshare con Lufthansa e quello leasing tra Air Berlin e Lufthansa. "Come azionista di minoranza, inoltre Etihad sta partecipando attivamente nella seconda fase del piano di rilancio di Alitalia". Proprio nei giorni scorsi Hogan aveva ribadito la strada di una soluzione tutta italiana per Alitalia, ricordando i 100 milioni di capitale fresco da poco iniettati nella compagnia e smentendo nuovamente un'ipotesi di alleanza con Lufthansa che si era riaffacciata nei giorni scorsi. Lunedì l'a.d. di Alitalia Cramer Ball ha fatto il punto durante il cda della compagnia sulla revisione di costi informando di aver già avviato un piano di revisione dei costi con un risparmio (non relativo al personale) di almeno 160 milioni di euro nel 2017 mentre è cominciato il lavoro dei due advisor, Kmpg e Roland Berger per una valutazione indipendente del piano di rilancio.
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