La trasformazione in Spa delle banche popolari è sospesa fino al 12 gennaio. È quanto si evince dal testo del decreto monocratico del Consiglio di stato che ha accolto l'istanza della Popolare di Sondrio per ottenere una sospensiva urgente del termine per il passaggio a Spa previsto per il 27 dicembre. Il decreto monocratico fissa al 12 gennaio la camera di consiglio dei giudici amministrativi per decidere nel merito sull'istanza arrivata da Sondrio: fino a quella decisione, "il termine per la trasformazione societaria è sospeso", dispone il decreto.
La decisione vale per Sondrio ma di fatto assume carattere più generale, anche perché, come spiegano fonti del Consiglio di stato, eventuali altre istanze analoghe da parte di altri istituti, a questo punto non potrebbero non essere accolte. Una delle prime conseguenze della decisione potrebbe essere un rinvio delle assemblee degli istituti che devono ancora deliberare la trasformazione in spa, come Sondrio, appunto, e Bari.
L'istituto pugliese valuterà nei prossimi giorni un secondo rinvio dell'assemblea, fissata al 27 dicembre, data che era stata già spostata rispetto a quella originaria dell'11 dicembre.
"La stroncatura della riforma delle banche popolari da parte del Consiglio di Stato è la migliore conferma delle ragioni del M5S, che aveva da subito contestato nel merito e nei modi il decreto del marzo 2015. Dopo il disastro combinato con il decreto Salva-banche, che ha prodotto l'impoverimento di migliaia di azionisti e risparmiatori, e la pessima gestione del caso MPS, siamo già al terzo macroscopico fallimento in materia bancaria del Governo Renzi", evidenziano i senatori M5S delle commissioni Bilancio e Finanze.
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