La decisione del Consiglio di Stato
di sospendere le norme di Bankitalia sulla limitazione del
diritto di recesso per i soci dissenzienti alla trasformazione
delle banche popolari in spa e rinviare la questione alla Corte
Costituzionale potrebbe pesare sui conti di alcuni degli
istituti coinvolti dalla riforma.
La banca più a rischio è la Popolare di Bari, che delibererà
sulla trasformazione in spa il prossimo 11 dicembre e ha fissato
il valore di recesso a 7,5 euro per azione, attribuendo
all'istituto una valutazione di 1,2 miliardi di euro, a multipli
molto più alti delle altre banche quotate. I soci - se le
limitazioni al diritto di recesso verranno ritenute illegittime
- potrebbero chiedere in massa di uscire da un titolo illiquido.
Ma anche per Ubi Banca, Bpm e Banco Popolare una revisione del
limite al recesso potrebbe avere un impatto non trascurabile sui
conti.
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