L'assemblea dei soci di Bper ha approvato a larghissima maggioranza la trasformazione in società per azioni, nel rispetto della legge di riforma delle maggiori popolari. Il voto - sono state poco più di 4.000 le persone che lo hanno espresso per delega - è arrivato per alzata di mano al termine degli interventi in assemblea alla Fiera di Modena. Il primo è stato del vicepresidente vicario, Alberto Marri, che ha presieduto sostituendo il presidente Ettore Caselli, assente per una improvvisa indisposizione.
Questi ha scritto una lettera ai soci parlando di "giorno storico per la banca", un appuntamento cui "si presenta con fondamentali di prim'ordine, con un coefficiente di patrimonializzazione che la pone ai vertici non solo nazionali, ma addirittura europei, e risultati economici soddisfacenti".
"Questo passaggio segna una scelta obbligata ma che rappresenta per noi una grande opportunità - ha detto l'a.d Alessandro Vandelli - per rendere l'istituto ancora più efficiente, competitivo e moderno".
L'attuale turbolenza, l'alternanza sui mercati non sono i compagni di viaggio ideali per operare ora, anche se devono renderci ancora più attenti a cogliere eventuali opportunità. Lasciata alle spalle questa fase, però, se ci sono idee e disponibilità a ragionare siamo pronti a passare da dichiarazioni di principio a qualcosa di più concreto", ha quindi spiegato Vandelli, in merito a eventuali aggregazioni che potrebbero riguardare la banca in un prossimo futuro. "Il tema dimensionale della banca - ha aggiunto - è rilevante e credo che sia possibile vedere qualcosa nel 2017". Vandelli, in riferimento alla possibile acquisizione delle banche valtellinesi, ha detto che il territorio per Bper è "strategico come quello di tutta la Lombardia, e da quelle parti abbiamo degli amici. Ma bisogna essere rispettosi dei tempi, dei modi e delle volontà degli altri, quindi per vedere se faremo un'operazione di aggregazione bisognerà aspettare i prossimi mesi".
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