"L'idea che la Germania possa dare una spinta alla congiuntura europea attraverso un programma di investimenti pubblici è ingenua". Così in un'intervista che sarà pubblicata domani (19 settembre) sulla Stampa il presidente della Bundesbank Jens Weidmann respinge la richiesta di aumentare gli investimenti rivolta a Berlino.
Nella sua ultima riunione il board Bce "non ha visto, a ragione, nessun motivo per rilanciare sul fronte della politica monetaria". Lo spiega il presidente Bundesbank. "È previsto che il programma duri almeno fino a marzo 2017, quello che succederà dopo lo discuteremo e decideremo sulla base dei dati di cui disporremo in quel momento. Tuttavia non dobbiamo ignorare i rischi di una politica monetaria ultraespansiva, tanto più grandi quanto più dura la fase dei bassi tassi di interesse".
Sulla Brexit "e' indubbio che l'incertezza relativa al momento e alle modalità del divorzio pesino sull'economia, per cui bisognerebbe far chiarezza quanto prima. I diritti di passporting vengono automaticamente meno se la Gran Bretagna non dovesse restare nello spazio economico europeo. Nelle trattative la Ue non dovrebbe né stabilire una punizione esemplare, né creare un precedente che consenta a uno Stato di selezionare solo le parti che gli tornino più favorevoli".
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