L'iscrizione nel registro degli
indagati per falso in bilancio e manipolazione di mercato, per
lui e l'ex presidente di Mps Alessandro Profumo "è un atto
dovuto". Lo ricorda l'ad di Mps, Fabrizio Viola sottolineando
come "se da un lato si inquadra nell'obbligo di procedere a
fronte di un esposto, dall'altro è supportato dalla trasparenza,
dalla qualità e quantità di informazioni documentate, dagli
esiti delle verifiche delle Autorità che la Banca, con la sua
attuale dirigenza, in questi quattro anni, ha fornito insieme ad
un fattivo e continuo contributo alle inchieste".
Viola inoltre commenta l'iscrizione nel registro degli
indagati con piena fiducia nella magistratura e con la serenità
"sulla correttezza del nostro operato che attendo il rapido
chiarimento della situazione". E richiama "l'attenzione su
quanto l'incapacità o la non volontà di evidenziare il netto
distinguo tra la precedente gestione e l'operato dell'attuale
possano influenzare negativamente" la credibilità, i risultati e
la fiducia.
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