Sono saliti a 650, ad oggi, i Comuni
che applicano una imposta di soggiorno (o, nel caso delle isole,
una imposta di sbarco): lo calcola la Uil con un approfondimento
del suo 'servizio politiche territoriali' su diffusione e
incassi della 'tassa' facoltativa a carico di chi alloggia
nelle strutture ricettive di località turistiche o città
d'arte. Ad applicarla quest'anno è il 14% in più dei Comuni che
già lo facevano nel 2014. Lo strumento, lanciato a Roma nel 2010
tra le misure per ripianare il deficit comunale e poi introdotto
strutturalmente e per tutti i comuni nel 2011, vede la Capitale
nettamente in testa per incassi: il gettito 2015 per Roma è
stato di 123,1 milioni. Segue Milano, che incassato però quasi
la metà: 61 milioni. Poi Venezia (27,5 milioni), Firenze (26,75
milioni), Rimini (7 milioni), Torino (5,9 milioni), Napoli (4,5
milioni). Complessivamente, nell'insieme dei comuni dove è
applicata, questo tipo di imposta ha generato un gettito 2015
di oltre 431 milioni; il 20,5% rispetto al 2013.
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