Il cosiddetto 'ghetto' di Rignano
Garganico è solo un pezzo del problema dell'agricoltura in
Capitanata, dove la vera questione è l'illegalità diffusa: è
quanto sostiene in una nota la Flai Cgil di Foggia prendendo
spunto dalla lite di tre giorni fa nella baraccopoli culminata
nell'uccisione di un malese ad opera di un ivoriano, che è stato
fermato nelle ore successive.
"Almeno 20.000 lavoratori in agricoltura, pari al 50% degli
iscritti negli elenchi anagrafici - scrive il sindacato -
sono privi di diritti e invisibili ai mass media. A questi
devono essere sommati almeno altri 10-15 mila lavoratori
completamente in nero che non vengono iscritti negli elenchi
anagrafici e che sono fuori da ogni circuito di legalità".
Per il sindacato serve "un'azione sinergica tra le parti
sociali con le parti datoriali", le aziende di trasformazione in
loco "devono pretendere che i propri conferitori, le aziende
agricole di produzione, debbano essere iscritte nella rete di
qualità per il lavoro agricolo".
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