ROMA - I decreti, attuativi della riforma Madia, sullo sfoltimento delle partecipate e sul taglio dei tempi burocratici per le grandi opere sono al rush finale. Dopo i pareri favorevoli di Camera e Senato, arrivati nei giorni scorsi, resta solo il passaggio in Consiglio dei ministri. Prima del via libera definitivo c'è però da ritoccare i testi per recepire le modifiche chieste dal Parlamento. Deputati e senatori hanno infatti condizionato il loro 'sì' a precise "condizioni". Se l'esecutivo sceglie di non recepire i suggerimenti allora i decreti dovranno tornare a Montecitorio e palazzo Madama, con tanto di motivazioni, prima di avere l'ok che li trasformerà in leggi
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