La compagnia telefonica brasiliana
Oi ha chiesto il concordato preventivo ('recuperaçao judicial')
al Tribunale di Rio de Janeiro dopo aver fallito le negoziazioni
con le banche ed i creditori per ristrutturare un debito che
ammonta a 65,4 miliardi di reais, pari a 17 miliardi di euro
circa. La Compagnia che in passato è stata al centro di ipotesi
per una fusione con Tim Brasil (Telecom), progetto poi
accantonato, è "fiduciosa di ottenere il via libera" al
concordato preventivo, che costituisce la "decisione più
appropriata in questo momento per garantire la continuità
aziendale nell'ambito delle regole e degli impegni assunti con
l'Autorità brasiliana per le telecomunicazioni (Anatel)". Il
concordato preventivo consente inoltre di "proteggere gli
interessi della società, delle sue controllate, dei clienti,
degli azionisti e di tutti gli altri stakeholders ed il
patrimonio aziendale".
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