Sfiorano 10 milioni di euro le somme
riconosciute ai clienti delle banche e degli intermediari
finanziari nel 2015 dall'Arbitro bancario e finanziario, il
sistema di soluzione stragiudiziale delle controversie istituito
dalla Banca d'Italia nel 2009. Il sistema non richiede
l'assistenza di un avvocato, ha costi contenuti e un termine di
105 giorni per arrivare alla definizione dei ricorsi.
I ricorsi sono cresciuti del 21% lo scorso anno fino a quota
13.575 e nei primi quattro mesi del 2016 sono aumentati ancora
del 56% rispetto allo stesso periodo del 2015. La tematica più
frequente delle controversie ha riguardato le operazioni di
finanziamento contro cessione del quinto dello stipendio o della
pensione.
Nel 68% dei ricorsi giunti a termine, le decisioni sono
state favorevoli al cliente, con accoglimento totale o parziale
delle richieste (41% dei casi). Entro la metà del 2017, sarà
operativa una nuova procedura informatica di supporto, che
consentirà l'accesso online.
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