Dijsselbloem sbaglia: dopo Juncker, anche Francia e Germania respingono le critiche espresse dal presidente dell'Eurogruppo sulla flessibilità, ricordando che è prevista dal Patto di Stabilità. "Sarebbe una cosa saggia - aveva detto Dijsselbloem - se la Commissione Ue facesse un po' più di attenzione alla sua credibilità: è severa con i piccoli paesi e non lo è con i grandi". Per Patrizia Toia, capodelegazione Pd al Parlamento Europeo, Dijsselbloem "è rimasto l'unico a credere che il rigore dei conti e l'ossessivo rispetto dei parametri siano la giusta ricetta". Per i socialisti francesi, la flessibilità serve.
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