La Commissione europea è orientata a riconoscere tutta la flessibilità chiesta dall'Italia per riforme, investimenti e migranti, ma resta lo scoglio del debito pubblico, che doveva cominciare a ridursi già nel 2015. Lo si apprende da fonti europee dopo che il Collegio dei Commissari ha affrontato oggi a Strasburgo il 'dibattito di orientamento' in vista della pubblicazione, il 18 maggio, delle raccomandazioni per Paese.
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