"Veneto Banca e' diversa dalla BpVi perché differenti sono i fondamentali economici delle due banche. Quindi un'ipotesi di integrazione con Vicenza é prematura. Quello che va evitato a questo punto é una sommatoria di debolezze, ma come Veneto Banca é necessario rafforzarci all'interno per posizionarci poi sul mercato da interlocutori forti". L'ha detto il neo eletto presidente di Veneto Banca Stefano Ambrosini a margine di un convegno a Padova dal titolo "Crisi e rilancio delle imprese: gli attori in campo".
"Ciascuno deve risolvere i problemi a casa sua e a tempo debito saranno utili tutte le riflessioni del caso - ha continuato Ambrosini - per quanto mi riguarda tutte le tappe del processo in atto sono confermate. Abbiamo la fortuna di avere al nostro fianco Banca Imi e siamo assolutamente fiduciosi sulla proficua prosecuzione del percorso tracciato che molti soci".
"Già nei giorni scorsi qualcuno dell'altra lista aveva detto che non c'era bisogno del fondo Atlante. Io sarei personalmente più cauto". "Se il mercato dà una risposta autosufficiente è ovvio che il fondo è superfluo ma siccome considero la costituzione del fondo una eccellente operazione di sistema mi pare imprudente escludere a priori un suo coinvolgimento", ha spiegato Ambrosini.
"Molti soci nell'esprimere adesione al nostro progetto avevano detto che se fossimo stati noi ad avere la meglio avrebbero valutato con favore l'aumento del capitale", ha aggiunto Ambrosini.
Messina, Intesa non avrà azioni - Su Veneto Banca, come Intesa "alla fine della prossima settimana inizieremo il premarketing" per l'aumento e la quotazione. "Se la transazione può essere di successo, Atlante non deve prendervi parte. Ma è anche chiaro che Intesa Sanpaolo avendo investito in Atlante non è disponibile a detenere alcuna azione di Veneto Banca. Se l'operazione sarà di successo sul mercato, saremo molto felici. Altrimenti Atlante avrà la possibilità di entrare anche in Veneto Banca". Lo ha detto l'a.d di Intesa Carlo Messina.
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