Torna di nuovo in calo l'indicatore
dei Consumi di Confcommercio (Icc) a marzo, dopo lo 'sprint' di
febbraio (rivisto a +0,7 dal +0,3%). L'indicatore registra un
calo dello 0,4% rispetto a febbraio e un incremento dell'1,5%
tendenziale. Una dinamica che conferma "l'assenza di slancio
della ripresa".
La diminuzione deriva da una flessione dello 0,5% della
domanda di beni e da un modesto calo (-0,1%) della componente
relativa ai servizi. Relativamente alle singole macro-funzioni
di spesa, si registra un aumento di modesta entità (+0,1%) solo
per i beni e i servizi ricreativi, i beni e i servizi per le
comunicazioni, i beni e i servizi per la cura della persona. Una
variazione pari a zero si è riscontrata per la spesa per
l'abbigliamento e le calzature, dopo la ripresa registrata nel
mese precedente. Una diminuzione di un certo rilievo ha
interessato la spesa per i beni e servizi per la mobilità
(-2,2%), dato che segue il recupero delle vendite di autovetture
e moto a privati rilevato a febbraio.
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