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Eni: nel primo trimestre rosso di 0,79 miliardi

Eni: nel primo trimestre rosso di 0,79 miliardi

Produzione primo trimestre +3,4% a 1,75 mln barili

ROMA, 29 aprile 2016, 08:53

Redazione ANSA

ANSACheck

Una immagine di archivio della sede dell 'Eni a San Donato Milanese (Milano) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una immagine di archivio della sede dell 'Eni a San Donato Milanese (Milano) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una immagine di archivio della sede dell 'Eni a San Donato Milanese (Milano) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel primo trimestre del 2016 l'Eni ha registrato una perdita netta complessiva pari a 0,79 miliardi di euro, contro l'utile di 0,83 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. Lo comunica la società petrolifera dopo il cda che ha approvato i conti. Nel primo trimestre 2016 l'Eni ha registrato una crescita produttiva del 3,4% a 1,75 milioni di barili al giorno, che conferma per il 2016 un livello produttivo "sostanzialmente in linea con il 2015".

Nel primo trimestre 2016, "in uno scenario di acuta debolezza dei prezzi delle commodity, Eni ha conseguito importanti risultati nell'esecuzione della strategia di crescita organica, selezione dello spending e incremento dell'efficienza". Lo afferma l'ad Claudio Descalzi nella nota sui conti, aggiungendo che i risultati "ci consentono di confermare le guidance 2016, con particolare riferimento al contenimento del 20% dei capex, al loro finanziamento organico in uno scenario di 50 dollari e al controllo del leverage, oggi tra i più bassi dell'industria".

"Le produzioni, in crescita - prosegue Descalzi -, hanno beneficiato dell'avvio di Goliat e di altri tre nuovi campi; al contempo abbiamo rafforzato le basi per la crescita negli anni successivi grazie alla decisione finale d'investimento nel giant a gas di Zohr, all'approvazione del piano di sviluppo di Coral da parte delle autorità del Mozambico e ai continui successi esplorativi. Stiamo quindi lavorando per promuovere anche nel 2016 importanti volumi di nuove riserve certe, il cui valore unitario già alla fine del 2015 è al top tra le società nostre concorrenti". L'ad sottolinea infatti che "in termini assoluti" l'Eni detiene "il quarto portafoglio di riserve certe per valore tra le International Oil Majors" e si dice "convinto che anche in termini di riserve non ancora accertate il nostro portafoglio, tutto convenzionale ed alimentato da continui successi esplorativi, sia per valore tra i migliori".

    Per quanto riguarda i settori gas and power e raffinazione, spiega ancora l'ad, nel primo trimestre si registrano "risultati positivi pur in un contesto meno favorevole del 2015, beneficiando delle continue azioni di ottimizzazione e di riduzione dei costi".

L'Eni svetta al primo posto per valore unitario delle proprie riserve certe di petrolio con 6 dollari al barile. Lo annuncia la compagnia petrolifera nella nota sui conti spiegando che "nel 2014, con il brent a 101 dollari il valore attuale delle riserve certe per barile di Eni era secondo solo ad una grande compagnia Usa (Exxon, ndr)", mentre "nel 2015 in presenza di un drastico calo del prezzo del petrolio con il benchmark brent diminuito da 101 a 54 dollari, il valore unitario delle riserve certe di Eni diventa il primo, confermando la robustezza del portafoglio Eni tutto convenzionale, a bassi costi operativi e con una rilevante esposizione ai production sharing agreement".

    In termini assoluti, invece, l'Eni è quarta con riserve pari a 41 miliardi di dollari, "in crescita di due posizioni rispetto alla classifica per volumi di riserve".

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