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Cantiere pensioni, tra prestito e Tfr rafforza-fondi

Cantiere pensioni, tra prestito e Tfr rafforza-fondi

Si ragiona su penalizzazione 3-4% per anno anticipo e staffetta

ROMA, 20 aprile 2016, 15:51

Redazione ANSA

ANSACheck

Una coppia di anziani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una coppia di anziani - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una coppia di anziani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un rafforzamento del ''secondo pilastro'', cioè dei fondi pensione, attraverso un maggiore utilizzo del Tfr; l'arrivo del prestito pensionistico; penalizzazione del 3-4% per ogni anno di anticipo rispetto all'età di vecchiaia; staffetta generazionale: sono queste le ipotesi sulle quali nel Governo si ragiona per introdurre maggiore flessibilità di uscita nel sistema previdenziale senza ridurre troppo l'assegno che si percepirà.

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, si è detto favorevole a ragionare sul tema previdenziale sottolineando che ci sono "margini" di intervento, poi il sottosegretario alla Presidenza, Tommaso Nannicini ha fornito alcune indicazioni.

Ecco in sintesi quali sono i temi sui quali si ragiona anche se l'orizzonte resta quello della legge di Stabilità per il 2017.

FONDI INTEGRATIVI PIU' FORTI, POSSIBILE USO TFR: ''Il secondo pilastro va diffuso'', ha detto Nannicini ipotizzando un intervento complessivo che va dalla tassazione, ora troppo alta, alla governance, fino al ''rapporto tra risparmio obbligatorio tra primo e secondo pilastro". Tra i temi allo studio del Governo ci sarebbe il maggiore utilizzo del Tfr per dare forza proprio a questo settore previdenziale. Meno del 30% degli occupati è iscritto a un fondo pensione integrativo e - tra le ipotesi - si ragiona su come allargare questa platea. Una delle ipotesi è dare la possibilità di iscriversi ai fondi versando solo una parte del Tfr maturando ma si ragiona anche sulla possibilità di rendere obbligatorio (e non automatico con il silenzio assenso ma con la possibilità di dire di no come ora) il versamento del Tfr alla previdenza complementare. La discussione è solo agli inizi ma dovrà tenere conto del fatto che imprese e sindacati sono contrari. Il tema è dirompente perchè riguarda circa 22-23 miliardi di euro l'anno di flusso.
    Chiaro che il venir meno del Tfr nelle aziende potrebbe creare problemi di liquidità e se si ipotizza un intervento bancario questo potrebbe essere uno dei fronti.

PRESTITO PENSIONISTICO: il meccanismo dovrebbe prevedere l'uscita anticipata con un assegno inferiore a quello di pensione da restituire, una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento, attraverso una decurtazione dell'assegno. Si potrebbe prevedere l'utilizzo anche solo per le persone che perdono il lavoro a pochi anni dalla pensione. Non è escluso un sistema che preveda un esborso anche da parte aziendale come è stato per le regole sul part time agevolato. Tra le righe degli interventi del governo sembrerebbe allo studio anche un possibile coinvolgimento delle banche.

USCITA ANTICIPATA CON PENALIZZAZIONE, VERSO MIX OPZIONI: si studia la possibilità di andare in pensione con un taglio dell'assegno di circa il 3-4% per ogni anno di anticipo.
    L'ipotesi sarebbe però non solo costosa per il lavoratore ma anche per lo Stato che deve pagare più pensioni nel breve periodo per poi recuperare nel lungo periodo grazie all'erogazione di assegni più bassi nel tempo. Non è escluso che si arrivi ad un mix di interventi per rispondere a diverse esigenze: di chi vuole lasciare il lavoro in anticipo, di chi deve farlo, delle aziende che hanno necessità di turn over.

STAFFETTA GENERAZIONALE: oggi il ministro Padoan ha parlato di "legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare le possibilità" sia di chi deve entrare sia di chi deve uscire. Nei mesi scorsi il presidente dell'Inps, Tito Boeri aveva criticato l'ipotesi di introdurre una staffetta generazionale per legge perchè sarebbe costoso e distorsivo ma è probabile che si ragioni anche su questo tema.

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