Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Fmi: taglia pil Italia a +1% nel 2016, +1,1% nel 2017

Fmi: taglia pil Italia a +1% nel 2016, +1,1% nel 2017

Crescita più lenta delle attese. Stime inferiori a Def. Deficit Italia al 2,7% in 2016, a 1,6% nel 2017

WASHINGTON, 13 aprile 2016, 09:57

Redazione ANSA

ANSACheck

Christine Lagarde © ANSA/EPA

Christine Lagarde © ANSA/EPA
Christine Lagarde © ANSA/EPA

Il Fmi taglia le stime di crescita per l'Italia. Il pil del Belpaese crescerà quest'anno dell'1,0% (-0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni di gennaio) e nel 2017 dell'1,1% (-0,1 punti). "La crescita è stata più lenta del previsto in Italia'' afferma il Fondo, parlando di crescita "modesta" per Germania, Francia e Italia. Le stime del Fmi sono più basse di quelle contenute nel Def, nelle quali si stima una crescita dell'1,2% nel 2016 e dell'1,4% nel 2017.

Il Fmi taglia le stime di crescita globali. Il Pil mondiale crescerà quest'anno del 3,2%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Nel 2017 la crescita accelererà al 3,5% (-0,1 punti percentuali). "La ripresa globale continua ma sempre più lenta e fragile", afferma il Fondo, definendo la crescita "troppo lenta" ormai "per troppo tempo". "Restano significativi rischi al ribasso", fra i quali quello di scivolare in una "stagnazione secolare".

Recessione e deflazione - Aumentano le chance di recessione e deflazione. Lo afferma il Fmi, sottolineando che ''con l'aumento dei rischi al ribasso per la crescita e la debolezza dei prezzi delle commodity, c'e' un aumento dei rischi di deflazione nell'area euro, in Giappone e negli Stati Uniti. Le probabilita' di deflazione in Eurolandia sono salite a quasi il 35% dal meno del 30% dell'aprile 2015 e meno del 25% dell'ottobre 2015. Per il Giappone le chance di deflazione sono vicine al 20% e per gli Stati Uniti al 10%. Le probabilita' di recessione sono salite al 40% per il Giappone, sono vicine al 35% per Eurolandia e sotto il 25% per gli Stati Uniti.

Brexit  - Un'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea potrebbe creare ''seri danni a livello regionale e globale'' secondo il Fmi. 

Crisi rifugiati
 - L'instabilita' in Siria e la crisi dei rifugiati e un ''disastro umanitario'' e mette alla prova ''la capacita' dell'Unione Europea di preservare i confini aperti al suo interno, con l'incidenza del terrorismo che aumenta''. Lo afferma il capo economista del Fmi, Maurice Obstfeld.

Deficit Italia - Il deficit italiano salirà quest'anno al 2,7% dal 2,6% del 2015. Lo prevede il Fmi, stimando un calo del deficit all'1,6% nel 2017. Nel Def il deficit e' stimato al 2,3% nel 2016 e all'1,8% nel 2017. Il deficit strutturale sara' dell'1,8% nel 2016 e dello 0,8% nel 2017. "Le stime e le proiezioni dello staff del Fmi sono basate sui piani di bilancio inclusi nel budget del 2016'' spiega il Fmi, precisando che ''le stime per il bilancio corretto per il ciclo includono le spese'' per gli arretrati alla pubblicazione amministrazione nel 2013, ''che sono esclusi dal bilancio strutturale. Dopo il 2016, le stime dello staff del Fondo prevedono una convergenza verso un bilancio strutturale in linea con la fiscal rule, che implica misure correttive in alcuni anni, non identificate".
 Il debito italiano è destinato a salire nel 2016 al 133,0% del Pil, dal 132,6% del 2015. E' quanto emerge dalle tabelle del World Economic Outlook del Fmi.

Aumento debito Italia 2016 al 133%, poi calo. Il debito calerà al 131,7% nel 2017, per attestarsi al 121,6% nel 2021. Il debito nel Def è stimato in calo al 132,4% nel 2016 per poi scendere ancora al 130,9% nel 2017.

11,4% disoccupazione Italia 2016, 10,9% nel 2017 - Il tasso di disoccupazione in Italia si mantiene a doppia cifra, ma nel 2016 cala rispetto all'anno precedente Secondo le stime del Fmi, la disoccupazione scendera' dall'11,9% del 2015 all'11,4% nel 2016 e al 10,9% nel 2017. Il tasso disoccupazione italiano e' superiore alla media dell'area euro (10,3% nel 2016 e 9,9% nel 2017). Disoccupazione a due cifre anche in Francia, dove il tasso di attesta al 10,1% nel 2016 e al 10,0% nel 2017.

Crescita euro - Eurolandia e gli Stati Uniti crescono meno del previsto. Il Fmi rivede al ribasso le stime di crescita per l'area euro a +1,5% nel 2016 e +1,6% nel 2017, rispettivamente 0,2 e 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio. Il Pil americano crescerà quest'anno del 2,4% (-0,2 punti) e il prossimo del 2,5% (-0,1 punti). Complessivamente le economie avanzate cresceranno dell'1,9% nel 2016 e del 2,0% nel 2017, contro il 4,1% quest'anno e il 4,6% il prossimo delle economie emergenti.

Fed comunichi in modo efficace, tassi su 50 punti in 2016 - Il Fmi prevede un aumento dei tassi negli Stati Uniti di 50 punti base nel 2016 e poi rialzi graduali. ''Dopo l'aumento di 25 punti base in dicembre, si e' assistito a una stretta delle condizioni finanziarie piu' forte delle attese'' afferma il Fmi, sottolineando che un'efficace strategia di comunicazione della politica monetaria resta ''essenziale soprattutto in un contesto di piu' elevata volatilita' finanziaria''. Un'efficace comunicazione e' importante perche' e' strettamente legata ai flussi di capitale nelle economie emergenti. La prova sta nella fuga dei capitali quando nel 2013 l'allora presidente della Fed, Ben Bernanke, aveva annunciato il graduale ritiro del quantitative easing. nel dicembre del 2015 un aumento dei tassi era atteso e l'annuncio non ha variato i flussi di capitale.

Cina cresce piu' attese. Frenano Russia e Brasile - L'economia cinese cresce piu' delle attese. Il pil del Dragone salira' quest'anno del 6,5%, 0,2 punti percentuali in piu' rispetto alle stime di gennaio. Lo prevede il Fmi, stimando una crescita cinese del 6,2% nel 2017 (+0,2). Continua la sua corsa anche l'India, il cui pil resta confermato a +7,5% sia quest'anno sia il prossimo. La Russia e Brasile invece frenano. Il pil russo si contrarra' nel 2016 dell'1,8% (-0,8 punti), per tornare a crescere del +0,8% nel 2017 (-0,2). L'economia brasiliana si contrarra' quest'anno del 3,8% (-0,3 punti) e restera ' ferma, come previsto in precedenza, nel 2017.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza