La riforma del catasto, messa nel
cassetto a giugno dell'anno scorso, non è però tramontata nei
piani del governo che, nel Pnr, prevede di attuarla ma entro il
2018 e facendo attenzione "accuratamente" agli effetti "di
gettito e distributivi".
Prima di procedere a "interventi più generali e organici", si
precisa nel documento, andranno completate "complesse operazioni
di allineamento delle basi dati" già in corso.
La riforma del catasto era inserita nella legge delega di
riforma fiscale, ma - nonostante le richieste di revisione
fossero arrivate anche da Bruxelles - il governo ha deciso di
rimandarla, anche perché nel frattempo si accingeva ad eliminare
la Tasi sulla prima casa e l'Imu agricola - misure attuate con
la legge di Stabilità per il 2016. Sempre con la manovra, si
legge ancora nel Pnr approvato insieme al Def, si sono
"privilegiati" interventi sui fabbricati produttivi, risolvendo
la questione degli "imbullonati".
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