L'Fsi è in contatto per eventuali
accordi o collaborazioni "con altri fondi sovrani, dell'Africa,
dell'Australia e della Nuova Zelanda". E' quanto ha affermato
l'ad Maurizio Tamagnini nel corso di un convegno alla Consob
dedicato ai fondi sovrani. L'ad è tornato a sottolineare
l'importanza per l'Italia di convogliare i capitali stranieri
dei fondi sovrani verso le medie aziende italiane, specie della
manifattura, per consentire loro "di crescere, mantenendo la
testa" nel nostro paese e avviarle alla quotazione. Banche e
'pacchetti' di sofferenze bancarie invece restano fuori dai
possibili investimenti. A chi gli chiede dei 'pericoli' di
eccessivo potere dei fondi Tamagnini risponde come "molti, come
quello del Kuwait non sono interessati alla governance delle
aziende e altri lo sono solo negli aspetti relativi
all'andamento operativo". "Il loro interesse è il rendimento
delle risorse derivanti dai surplus che hanno principalmente
dalla vendita di materie prime".
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