(AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO IN RETE ALLE 21.14)
(di Marcella Merlo) Il matrimonio tra
Bpm e Banco Popolare si fa. Ricevuta la benedizione della Bce, i
consigli dei due istituti, in riunioni-fiume in parallelo a
Milano e Verona, mentre i titoli sono stati sospesi in Borsa,
hanno dato il via libera alla fusione, dalla quale nascerà,
entro fine anno, la terza banca italiana, dietro Unicredit e
Intesa, con una capitalizzazione di 5,5 miliardi di euro, 2.500
sportelli e 4 milioni di clienti.
L'accordo ufficializzato in tarda serata sarà presentato
domani mattina in conference call agli analisti. I titoli
intanto verranno riammessi agli scambi e sarà Piazza Affari ad
esprimere il suo giudizio sull'aggregazione. ''Le riforme
funzionano, le popolari cambiano: più grandi, più forti, più
trasparenti'', ha intanto commentato su Twitter il ministro
dell'Economia Pier Carlo Padoan mentre l'a.d del Banco, Pier
Francesco Saviotti, si è detto ''particolarmente felice.
Dall'intesa tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano - ha
osservato con l'ANSA - nasce una grande banca''.
A sbloccare l'impasse e a consentire il varo della fusione è
stata la disponibilità del Banco a rafforzare il patrimonio. Lo
farà con un aumento di capitale da 1 miliardo, già garantito da
Mediobanca e Bofa-Merrill Lynch, che hanno affiancato Verona in
questi mesi come advisor (Lazard e Citi hanno assistito invece
la Milano). La manovra, da realizzare per fine ottobre, prima
del via libera alle nozze dalle assemblee, che si terranno entro
il primo novembre, ha soddisfatto la Bce, fin qui rigida nei
paletti posti al progetto. Dalla vigilanza europea è arrivato un
"via libera informale". Per un via libera formale all'operazione
bisognerà invece aspettare che le due banche presentino un
business plan.
Quanto al protocollo d'intesa per la fusione sottoscritto
oggi, prevede la nascita di una capogruppo (una Spa con un
sistema di governance tradizionale) controllata al 54% dagli
azionisti del Banco e per 46% dai soci di Bpm. Avrà due teste
(headquarters) uno a Verona e uno a Milano: sede legale nel
capoluogo lombardo e amministrativa nella città veneta. E'
previsto poi che Bpm conferisca a una banca-rete gli sportelli
nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Lecco e Varese.
Tale controllata avrà sede legale e amministrativa a Milano e
dopo tre anni verrà incorporata nella nuova capogruppo.
Rispettate poi le attese della vigilia sulla ripartizione delle
poltrone: per il primo triennio il Cda del nuovo gruppo bancario
sarà composto da 19 amministratori (poi scenderanno a 15), avrà
come a.d Giuseppe Castagna e come presidente Carlo Fratta Pasini
mentre Saviotti sarà presidente del comitato esecutivo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA