Il premier cinese Li Keqiang ha
stimato per il 2016, nel suo discorso di apertura al Congresso
nazionale del Popolo, un deficit di 2.180 miliardi di yuan (330
miliardi di dollari circa), pari al 3% del Pil, in deciso rialzo
sul 2,3% dello scorso anno e ai livelli massimi da decenni.
La soglia del 3% è stata vista come un allarme da Pechino sul
fronte del controllo della spesa: al fine di aiutare la crescita
in rallentamento, era stato ipotizzato nei giorni scorsi anche
lo sforamento dei conti fino al 4% per poter coprire gli oneri
della ristrutturazione dell'economia.
In ogni caso, secondo Li, si tratta di un rapporto minore di
quello individuabile nelle altre principali economie.
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