Seduta in rosso per le borse
asiatiche mentre il petrolio continua a scendere e le valute dei
Paesi emergenti risentono di una rinnovata avversione al rischio
da parte degli investitori.
Per i listini asiatici - tutti in calo ad eccezione di
Shanghai (+0,6%) e Shenzhen (+0,9%) - si tratta della peggior
seduta dell'ultima settimana. Tokyo ha ceduto lo 0,85%,
appesantito dal rafforzamento dello yen, Hong Kong perde l'1,4%
mentre ha tenuto Seul (-0,1%). La maglia nera è stata indossata
da Sydney (-2,1%), zavorrata dalle vendite su titoli minerari ed
energetici, con Bhp Billiton crollata dell'8,2%. Nel corso della
notte le incertezze sulla Brexit hanno spinto la sterlina sotto
quota 1,4 sul dollaro per la prima volta dal marzo 2009.
Dopo che il ministro iraniano del petrolio ha bollato come
ridicolo il piano di Russia e Arabia Saudita per congelare la
produzione ai livelli di gennaio, il greggio wti tratta attorno
a 31,36 dollari al barile. Leggermente negativi anche i future
sulle borse europee.
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