"Il rischio per l'Italia di entrare
in una fase di stagnazione è sempre più evidente. La ripresa che
il governo continua a propagandare è ancora lontana e i dati
economici dell'ultimo trimestre 2015, purtroppo, lo confermano".
È quanto si legge nell'Almanacco dell'economia della Cgil, in
cui si sottolinea che "la fase di stagnazione è attenuata
solamente da un aumento dei consumi delle famiglie, il cui
contributo alla crescita della domanda aggregata, però, potrebbe
essere neutralizzato dall'annunciata flessione delle
esportazioni e della produzione industriale".
Per la Cgil "la variazione positiva dei consumi è da
attribuire all'aumento del potere d'acquisto, realizzato
soprattutto grazie ai rinnovi contrattuali, che hanno
incrementato progressivamente il livello dei redditi da lavoro
oltre l'inflazione".
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