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Telecom, stangata dell'antitrust: multa da 21 milioni

Telecom, stangata dell'antitrust: multa da 21 milioni

Accordi su prezzi manutenzione;ex monopolista farà ricorso a Tar

ROMA, 23 dicembre 2015, 21:09

Francesca Paggio

ANSACheck

La sede Telecom a Rozzano - RIPRODUZIONE RISERVATA

La sede Telecom a Rozzano - RIPRODUZIONE RISERVATA
La sede Telecom a Rozzano - RIPRODUZIONE RISERVATA

Telecom Italia vuole la pace con i concorrenti, ma viene di nuovo stangata dall'Antitrust per condotta anticoncorrenziale. Stavolta la sanzione, per un totale di 28 milioni di euro, di cui 21,5 all'ex monopolista, è condivisa con altre sei società attive nella manutenzione della rete telefonica, che si sarebbero messe d'accordo per stabilire prezzi e condizioni contrattuali nei confronti di Wind e Fastweb, ma anche sulle informazioni relative all'erogazione dei servizi di manutenzione correttiva, vale a dire quelli legati al ripristino della funzionalità del servizio a seguito della segnalazione di un cliente finale. Telecom, però, non ci sta e preannuncia ricorso al Tar.

Dopo la maxi-multa da 100 milioni di due anni fa per abuso di posizione dominante nella fornitura dei servizi di accesso all'ingrosso Telecom finisce dunque di nuovo sotto la scure dell'Autorità garante per la concorrenza e il mercato, che stavolta la punisce insieme ad Alpitel, Ceit Impianti, Sielte, Sirti, Site e Valtellina, per intesa restrittiva della concorrenza. In sostanza, secondo le conclusioni a cui è arrivata l'Antitrust, le sette società si sarebbero coordinate, tra il 5 luglio 2012 e l'1 febbraio 2013, nella definizione delle offerte economiche e di altre condizioni contrattuali per il servizio disaggregato di manutenzione delle linee degli operatori alternativi. In particolare, l'istruttoria ha permesso di accertare l'esistenza di incontri e contatti tra le imprese sanzionate, "volti a concordare le offerte economiche da presentare a Wind e Fastweb per il servizio disaggregato di manutenzione correttiva end-to-end e, in generale, a condividere un piano di comunicazione univoca relativo alle condizioni di erogazione del servizio". La multa, che viene stabilita in base al valore delle vendite delle varie società, è ovviamente molto consistente per Telecom Italia e sensibilmente inferiore per le altre sei società: Sielte 2,3 milioni, Sirti 1,9 milioni, Site 1 milione, Ceit Impianti 782 milioni, Valtellina 339 milioni, Alpitel 133 milioni.

Telecom, però, è convinta della propria innocenza, afferma "di aver agito in maniera assolutamente legittima" e ritiene la decisione "non condivisibile" in quanto i comportamenti che le vengono ascritti "non avevano né finalità né effetti anticoncorrenziali". Per questo presenta ricorso al Tar del Lazio e ribadisce la propria volontà di continuare a garantire agli operatori "un sempre migliore accesso a tutte le informazioni tecniche e procedurali relative ai propri fornitori esterni coinvolti nell'erogazione dei servizi di manutenzione della rete". La nuova sanzione decisa dall'Antitrust, infatti, si inserisce in un momento molto delicato per i rapporti tra Telecom e i concorrenti, non solo per la difficile partita della realizzazione della rete a banda ultralarga, ma anche per il tentativo dell'ad Marco Patuano di siglare la pace attraverso accordi relativi alle richieste miliardarie di risarcimenti. In particolare, Vodafone ha fatto causa all'ex monopolista per 1 miliardo e Fastweb per 1,7 miliardi.

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