Molti titoli di Stato italiani nei
portafogli degli investitori istituzionali nazionali, ancora
restii a finanziare l'economia reale, mentre "gli effetti delle
riforme" del governo per favorire una maggiore diversificazione
e una minore dipendenza delle imprese dalle banche "saranno
presumibilmente graduali". Lo si legge nella relazione annuale
della Banca d'Italia: il 35% delle attività degli istituzionali
è rappresentata da titoli di stato contro meno del 10% per gli
investitori dell'Eurozona.
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