La Consob ha effettuato "una serie di analisi" e "avviato "una serie di richieste di dati e notizie a intermediari sia italiani sia esteri. Ad esito della ricezione di tali elementi saranno effettuati ulteriori approfondimenti finalizzati a verificare la sussistenza dei presupposti per ipotesi di abuso di informazioni privilegiate". Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti rispondendo a una interrogazione di Sebastiano Barbanti (Misto), sugli effetti in Borsa della riforma delle banche popolari.
La Consob, ha spiegato Zanetti, "ha monitorato con particolare attenzione l'andamento del comparto bancario e delle banche popolari con riferimento sia al periodo antecedente all'annuncio del presidente del Consiglio della riforma del credito cooperativo sia al periodo successivo. Sono state condotte analisi - ha sottolineato il sottosegretario - in relazione alle operazioni su titoli azionari effettuate sul Mercato telematico e fuori mercato, sia in relazione agli strumenti finanziari derivati aventi come sottostanti le medesime azioni". Le analisi "hanno rilevato la presenza di intermediari aderenti ai mercati con posizioni premianti (articolate in acquisti antecedenti al 16 gennaio eventualmente accompagnati da vendite nella settimana successiva; in un solo caso tali acquisti hanno rappresentato la diminuzione di una posizione netta corta preesistente, mentre nella maggior parte dei casi essi appaiono - prima facie - costituire l'assunzione di posizioni lunghe)". Quanto alle vendite allo scoperto, oggetto dell'interrogazione, "prima dell'annuncio della riforma delle banche popolari, non si sono ravvisati movimenti significativi nelle posizioni nette corte sui titoli delle banche popolari, ne' si sono ravvisati altri elementi che abbiano fatto emergere punti di attenzione sull'attività di vendita allo scoperto, con l'unica eccezione sopra menzionata, in relazione alla quale sono in corso i dovuti approfondimenti". Zanetti ha infine ricordato che se dovessero verificarsi le condizioni per ricorrere al divieto di vendite allo scoperto, la Consob, come in altri casi in passato (Saipem, Mps e Carige) "interverrà anche in questo caso".
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