Come possono le piccole organizzazioni, le piccole banche, i piccoli comuni, le piccole imprese sopravvivere in un mondo di giganti? Si può gettare un ponte tra locale e globale? Nell'anno "nero" dell'olio italiano, sono questi i principali temi su cui si è riflettuto nel corso del talk show di apertura di Oleide 2014, evento che partendo da uno dei prodotti che meglio che caratterizza il nostro paese, l'olio, ha affrontato diversi temi relativi al settore agroalimentare e in generale alle organizzazioni economiche, fra cui quello fondamentale della capacità effettiva di sopravvivenza dei piccoli in uno scenario globale come il nostro.
L'iniziativa è stata ideata e promossa da BCC Spello e Bettona in collaborazione con Iccrea holding e Federlus.
Le piccole organizzazioni hanno anche oggi la possibilità di sopravvivere e crescere ma devono imparare a lavorare insieme.
In Italia il credito cooperativo è già un esempio di rete, una rete che però deve essere resa più efficiente, senza sovrastrutture, e deve rispettare l'autonomia e l'identità delle piccole banche.
L'unica strada da percorrere è quella dell’efficienza, della valorizzazione della qualità, delle identità e delle differenze. In altri termini, lavorando insieme, anche i piccoli possono fare e fare bene. “In questo senso – commenta i il direttore generale di BCC Spello e Bettona Maurizio Del Savio – il modello di rete delle BCC può essere un esempio anche per altri settori dell’economia e per altre piccole imprese, che, solo attraverso la filiera, possono avere un mercato e una rete distributiva che li faccia resistere alla concorrenza delle multinazionali”.
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