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Inps 2.0: in arrivo la 'stima' della pensione futura

Inps 2.0: in arrivo la 'stima' della pensione futura

Dopo 730,a casa anche stima assegno. Sperimentazione a fine anno

ROMA, 08 luglio 2014, 20:30

Redazione ANSA

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Dopo il fisco arriva anche la previdenza 'amica', anche se non è detto porti sempre buone notizie. E' infatti ormai tutto pronto per la cosiddetta 'busta arancione', in grado di stimare per ognuno la futura pensione, che non sarà più un mistero.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha annunciato che si partirà con una fase di ''sperimentazione'', da avviare ''entro la fine di quest'anno'' per portare il lavoro ''a compimento'' nel 2015. La busta arancione rientra in un'ottica di trasparenza e semplificazione, a cui ha aperto la strada la dichiarazione dei redditi precompilata.

''Abbiamo bisogno di restituire fiducia ai cittadini'' anche sul versante delle ''aspettative previdenziali'', spiega Poletti, intervenendo alla relazione annuale dell'Inps al Parlamento. Alla base c'è il tasso di trasformazione della retribuzione in pensione, un dato che permette di fare proiezioni e simulare le rendite future. Un numero chiave che ha bisogno di ''credibilità pubblica''. Il passaggio è delicato e gli eventuali aggiustamenti potranno essere apportati nel corso della sperimentazione, che probabilmente sarà condotta su una platea circoscritta rispetto ai quasi 16 milioni di pensionati.

Le difficoltà non sono però solo negli algoritmi, il commissario straordinario dell'Inps, Vittorio Conti, ha sottolineato come l'iniziativa della busta arancione, che si era fatta strada già sotto il governo Letta, annoveri oltre a ''una componente tecnica'' anche ''una politica, esponendo il governo a una responsabilità, perché significa tenere fissa l'architettura previdenziale''. Inoltre per Conti ''non basta avere un calcolatore che sputa fuori un numero, ma quella cifra deve essere letta dal singolo a seconda dei suoi bisogni futuri''.

Già dai prossimi mesi quindi c'è da aspettarsi la sorpresa nella cassetta postale. Giova ricordare che in media, nel 2013, il reddito complessivo da pensione si è fermato a 1.297 euro (30 euro in più sul 2012), con ampie differenze tra donne e uomini, visto che le pensionate, sempre in media, prendono il 30% in meno.
   

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