Dall’ascolto del Web emerge un giudizio complessivamente negativo sulla PA, tanto più se digitale. Le riforme annunciate negli ultimi mesi hanno però notevolmente migliorato il sentiment. Dai commenti positivi emerge un apprezzamento per gli sforzi fatti in tema di digitalizzazione e per le connesse potenzialità di semplificazione che possono comportare anche vantaggi economici non trascurabili. Tra le note dolenti, invece, sia i limiti infrastrutturali, sia i ritardi registrati. Infine, una quota non indifferente di soggetti rimpiange il vecchio sportello, lamentando la scomparsa del rapporto personale con la PA.
E allora, come si sta muovendo la pubblica amministrazione? Le indagini evidenziano che circa il 60% degli Enti ha sviluppato progetti di innovazione nell’ultimo anno: circa il 50% di questi sta gestendo più di un progetto e ci sono Comuni che ne hanno attivi più di cinque contemporaneamente. Tuttavia, meno del 33% dei Comuni dichiara di aver portato a termine con successo più del 75% dei progetti avviati negli ultimi 3 anni e uno su quattro non è riuscito a portarne a termine nessuno. La principale criticità sembra risiedere nella mancanza di competenze e risorse. Criticità che diventano difficilmente gestibili nei Comuni con meno di 10.000 abitanti, dove più dell’80% non ha istituito un ufficio dedicato all’innovazione. E così, se da una parte i nuovi finanziamenti europei rappresentano una grossa opportunità per la PA italiana che vuole cambiare, dall’altra il rischio di non riuscire a coglierla è alto, visto che solo il 12% degli Enti dichiara di essere sufficientemente strutturato per affrontare un progetto in autonomia. Quando però si lavora insieme ad altri enti, questa percentuale sale al 67%.
La collaborazione tra Enti sembra quindi essere la strada giusta per migliorare i processi di innovazione della PA: il 92% di chi l’ha sperimentata ha rilevato una riduzione dei costi dell’ICT e un miglioramento nella qualità dei servizi. La gestione associata potrebbe inoltre favorire il processo di riuso di soluzioni innovative, che oggi rimane appannaggio del solo 16% dei Comuni, i più strutturati.
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