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Tasi slitta tra proteste. Spunta ipotesi rinvio ottobre

Tasi slitta tra proteste. Spunta ipotesi rinvio ottobre

Da Comuni e consumatori dubbi di costituzionalità

ROMA, 21 maggio 2014, 10:07

Francesco Carbone

ANSACheck

Panoramica di palazzi e case a Napoli in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Panoramica di palazzi e case a Napoli in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Panoramica di palazzi e case a Napoli in una foto d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Tasi slitta di 3 mesi, dal 16 giugno al 16 settembre (anche se il comunicato del Tesoro non indica precisamente il giorno) per quasi la totalità dei contribuenti, più o meno il 90%. Ma non è escluso che lo slittamento possa arrivare fino ad ottobre. Così come si moltiplicano le voci di un possibile slittamento (per i Caf, non per il pagamento) per il modello 730. Una certezza rimane: l'Imu sulle seconde case si paga come sempre a giugno. Allo Stato infatti solo il 10% dei comuni ha deliberato sulle aliquote e messo quindi i cittadini in grado di pagare. Ma contro la soluzione tecnica individuata dal governo ci sono già le prime iniziative: il comune di Varese che chiederà alla Consulta di pronunciarsi sulla costituzionalità dell'intera tassa. E i consumatori del Codacons che ritengono la scelta dello slittamento sia stata presa ''senza alcun valido motivo che giustifichi questa differenza, dato che i Comuni hanno avuto tutto il tempo necessario per deliberare le aliquote''. E, al di la delle moltissime dichiarazioni politiche in vista dell'appuntamento delle europee il prossimo week end, gli operatori appaiono decisamente preoccupati: ''l'applicazione della Tasi, oltre a rappresentare un consistente incremento di tassazione che le imprese stremate da una crisi che sembra non finire mai avranno difficoltà a sostenere - dice il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - rappresenta in termine di adempimenti un vero e proprio groviglio che poteva e doveva essere evitato''. Una scelta 'insufficiente' secondo Rete Imprese. Mentre la Cisl chiede di rimettere mano al sistema di imposizione sulla casa, ''recuperando una maggiore equità e progressività nella tassazione''.

Così mentre ieri il presidente dell'Anci, Piero Fassino, parlava di ''soluzione più ragionevole'' sono comunque molti i primi cittadini che dovranno far slittare il pagamento con probabili problemi di 'cassa'. Ma il 'nodo', quello al quale si riferisce anche Sangalli, è poi anche nell'attuazione: ad esempio secondo la Uil su 32 città capoluogo che hanno deliberato la Tasi, in 12 di queste si pagherà più dell'Imu pagata nel 2012. E ancora: alla fine - sempre secondo la Uil - si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi e si rischia di avere oltre 75mila combinazioni differenti di detrazioni per l'imposta. Insomma ''un ginepraio''.

Ma ora l'attenzione è sullo slittamento: per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ad esempio ''un simile provvedimento viola la Costituzione, che all'articolo 3 sancisce l'assoluta uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge''. Il Codacons sta dunque studiando le possibili azioni legali da intraprendere contro ''una misura ingiusta che crea disparità di trattamento tra i cittadini, per causa imputabili unicamente alla pubblica amministrazione''. Interpellato sull'argomento però il costituzionalista Massimo Siclari, si mostra possibilista: ''ad una prima analisi non ravviso una violazione dell'articolo 3 della Costituzione. Si tratta di una scelta dettata unicamente da motivi organizzativi e legata ai ritardi di alcuni Comuni. Mi sembra che siamo di fronte più a una diseguaglianza di fatto che a una diseguaglianza di diritto''. In attesa dunque del decreto del Tesoro che sancisca lo slittamento una certezza resta per tutti: l'Imu sulle altre case si paga a giugno. Poi a luglio (o a ottobre) la Tasi.
   

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