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Ballestra, viviamo nella frammentarietà

Ballestra, viviamo nella frammentarietà

ROMA, 10 marzo 2020, 15:20

di Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 SILVIA BALLESTRA, LA NUOVA STAGIONE (BOMPIANI, PP 273, EURO 17). I paesi del Centro Italia distrutti dal terremoto, le leggende e i miti legati alla terra, la campagna e la città. Silvia Ballestra ci porta in una dimensione sovrannaturale, arcaica, e nello stesso tempo profondamente concreta e attualissima nel suo nuovo romanzo 'La nuova stagione' in cui torna a casa, nelle sue Marche, e apre a nuove dimensioni. Un viaggio interiore e fisico partito sull'onda di quello che è successo con il terremoto in luoghi che "sono vicini e lontani nello stesso tempo" dice all'ANSA la scrittrice. "Si parla sempre di Amatrice, Norcia ma ci sono - spiega - tanti altri paesi delle Marche isolati, tristemente dimenticati come Camerino o Arquata del Tronto". Quest'ultimo si racconta sia nato sulle pietre scagliate dalla Sibilla contro le fate che si attardavano a ballare il salterello con i pastori. "Questo aspetto un po' magico dei territori volevo coniugarlo con l'oggi, con le monoculture, lo sfruttamento della terra con i veleni, con le coltivazioni intensive" sottolinea la scrittrice che ha esordito nel 1990 nell'antologia "Papergang, Under 25" di Pier Vittorio Tondelli.
    "Sono abbastanza divisa tra dimensione cittadina e di paese.
    Cerco di tenere insieme le due cose. Mi piacerebbe che in Italia le città dialogassero di più fra loro e con la provincia.
    Milano sembra lontanissima da Roma, nelle Marche c'è una netto distacco tra la costa e la campagna, tra nord e sud. C'è una frammentarietà che non so a cosa ci porterà" dice all'ANSA la Ballestra che è originaria di San Benedetto del Tronto e vive a Milano.
    Nel romanzo le sorelle Olga e Nadia sono legate alla terra che hanno ereditato e nello stesso tempo non vedono l'ora di disfarsene. Vengono da una famiglia che coltivava i campi ma le cose sono cambiate. Loro se ne sono andate, i loro figli sono cittadini del mondo, eppure provano una grande nostalgia di quei luoghi e, dopo il terremoto, anche un senso di protezione.
    Compiono così un doppio viaggio: a ritroso, nella memoria, e poi nel presente, nella vita reale dove sono impegnate a vendere il terreno di famiglia. I possibili acquirenti sono ex mezzadri arricchiti o mezzi imprenditori della frutta dei quali la Ballestra ci regala degli indimenticabili ritratti umoristici.
    "Questa è una storia di contraddizioni , in parte anche di una sconfitta. Le protagoniste non vorrebbero liberarsi di quella terra ma non vedono l'ora di vendere. La campagna non è una cosa semplice, è quasi impossibile da gestire ormai" sottolinea l'autrice di 'Compleanno dell'iguana', 'Gli Orsi' e de 'La guerra degli Antò' da cui è stato tratto l'omonimo film diretto da Riccardo Milani.
    La scrittrice non lo immaginava ma ha scoperto "che c'è tanta gente che ha un pezzetto di terra, di campo, che apparteneva alla famiglia e ora è diventato un peso. Il nostro è un paese agricolo. La tendenza dagli anni '70 in poi è stata di andare a inurbarsi. Questa è una storia di contadini".
    Ma qual è la nuova stagione che ci aspetta nell'era dei cambiamenti climatici? E qual è il nostro rapporto con la natura in questi anni di grandi trasformazioni? "Sono una grande fan di Greta Thunberg, sono felicissima che sia apparso questo movimento di giovani attivisti. I temi sono complessi e la loro richiesta è che la politica se ne occupi davvero, senza esitazioni. I ragazzi le risposte le vogliono subito perché in ballo c'è il loro futuro. Greta è stata attaccata perchè è giovane e donna. Le generazioni precedenti non avevano capito l'imminenza del problema" dice la scrittrice.
    Voce narrante della storia è la cugina di Olga e Nadia e sono tante le donne de 'La nuova stagione', dalla madre delle due sorelle, Liliana, alle tre ex pazze del manicomio di Teramo, Santina, Luigia e Meri, all'omicidio di Giancarla. "Le donne o sono vessate oppure, nella gestione del lavoro a livelli più alti, sono escluse"ì dice la Ballestra. "La cosa che più mi avvilisce è la mancanza di visione del futuro. Mentre i ragazzi ci lavorano, ci pensano, la politica è miope, è sempre sul presente, sul tiriamo a campare" afferma la scrittrice che nel suo ampio tour di presentazioni sarà il 13 novembre al Modo Infoshop a Bologna, il 20 novembre alla libreria Tuba di Roma, il 27 alla Quodlibet diMacerata e il 28 alla Ubik Il Catalogo di Pesaro.
   

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