(di Marzia Apice)
CHIP CHEEK, LUNA DI MIELE A CAPE MAY
(Einaudi, traduzione di Giovanni Garbellini, pp.272, Euro
19.50). L'America rassicurante, ingenua ma anche cattiva e
bacchettona dei mitici anni '50; un luogo da sogno, tuttavia
ormai deserto e reso malinconico dalla fine dell'estate, con
l'oceano e il cielo plumbeo che stanno per accogliere il freddo
dell'autunno. Due sposi in viaggio di nozze, inesperti di se
stessi e del mondo, teneramente innamorati dell'amore, del tutto
ignari degli abissi di confusa disperazione che esso a volte può
provocare. Impossibile non cedere al fascino di "Luna di miele a
Cape May", primo romanzo di Chip Cheek edito in Italia da
Einaudi. Il libro racconta la storia di Effie e Henry, freschi
di studi e di matrimonio, che arrivano dalla Georgia rurale a
Cape May, ambito luogo di villeggiatura del New Jersey: li
seguiremo giorno dopo giorno nelle settimane della luna di
miele, assisteremo alla loro "prima volta", vivremo aspettative
e qualche prima delusione, conosceremo nuove persone insieme a
loro e scopriremo quanto possa essere conturbante, trasgressivo,
scabroso il sesso. Ma l'autore nel libro avrà cura di
accompagnarli (e noi con lui) per molti anni ancora, quando
ormai il viaggio di nozze sarà solo qualcosa da archiviare nella
memoria e di cui non parlare, arrivando fino alla fine delle
loro esistenze, così da farci comprendere tutto ciò che hanno
vissuto.
C'è un senso di attesa in ogni pagina, come se qualcosa di
sconvolgente dovesse accadere. E in effetti è così perché, le
vite di Effie e Henry a Cape May stanno per essere stravolte da
circostanze inaspettate, nelle quali entrambi sono sia vittime
che carnefici. Il libro è una lunga, meticolosa preparazione a
quel momento specifico in cui si perde irrimediabilmente
l'innocenza: tutte le granitiche certezze crollano, l'ingenuità
si incrina (e con essa anche qualche sogno) e una nuova
consapevolezza prende piede. È ciò che accade ai due
protagonisti: entrambi si rendono conto che no, non tutto è solo
bianco o nero, perché esistono anche sfumature inattese e
persone "diverse", nel bene e nel male; incredula e scioccata,
la giovane coppia comprende che non si smette mai di conoscere
se stessi e che a volte ognuno di noi può essere capace di fare
cose fino a un istante prima neppure immaginate.
In fondo, è un passaggio naturale del diventare adulti: ma a
Effie e al suo sposo, così radicalmente immersi nel puritanesimo
degli anni '50, così convinti di ciò che è bene fare e di ciò
che invece è disdicevole, questo sembrava non poter accadere
mai. Avrebbero dovuto vivere una vita senza scossoni, forse
felice, di certo serena, agiata, fatta di lavoro, di chiesa la
domenica e di figli da crescere. Ma non accadrà, perché l'autore
ha per loro altri piani: e sarà il sesso a scatenarli.
In pagine accattivanti, amare, nostalgiche, euforiche e
spesso permeate da un irresistibile erotismo, Cheek fotografa
ogni passaggio dell'evoluzione della coppia. Sia Henry che Effie
sono indagati con persistenza attraverso parole accurate, mai
scelte a caso: al lettore, come un testimone privilegiato e
muto, viene data la possibilità di entrare nelle loro menti e
nei sentimenti, di ascoltare i loro pensieri e di notare come i
due compiano azioni che contrastano con ciò che credono di
pensare. I protagonisti si scopriranno cinici, soli e fragili, e
ancora, dopo un primo smarrimento, molto desiderosi di prendere
tutto quello che la vita ha da offrire, anche calpestando gli
altri se serve. E non importa se "gli altri" sono la propria
moglie, o il proprio marito: Effie e Henry hanno imparato che
tutto in fondo può essere negato e messo a tacere nella propria
coscienza. Verrà il momento di dare conto delle proprie azioni,
ne sono convinti, perché così è stato insegnato loro: ma ci sarà
tempo, e sarà un problema da affrontare in un'altra vita.
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