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Le Italie plurali e mondiali di Giardina

Le Italie plurali e mondiali di Giardina

"Disorientare' la storia sovvertendo l'ordine cronologico

ROMA, 05 febbraio 2018, 09:04

Massimo Lomonaco

ANSACheck

Andrea Giardina Storia Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Giardina Storia Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Giardina Storia Italia - RIPRODUZIONE RISERVATA

ANDREA GIARDINA: 'STORIA MONDIALE DELL'ITALIA (LATERZA; PP.847; 30 EURO).
    Il "singolare Italia" racchiude sempre "il plurale Italie": forse in questo è il segreto del fascino dell'opera a più voci diretta da Giardina. Un libro straordinario, uno sguardo all'Italia/Italie del tutto nuovo e stimolante, che meriterebbe di diventare testo scolastico su cui apprendere la storia del paese. "Il fatto che l'Italia sia diventata politicamente una nazione soltanto 150 anni fa non rappresenta - scrive nell'introduzione Giardina - un limite rispetto alle storie mondiali di nazioni più precoci e più potenti, artefici di imperi coloniali; determina semmai - sottolinea - una diversa storia mondiale, meno imponente ma per certi aspetti più libera e doviziosa". In questa storia "più libera e doviziosa" si nasconde la peculiarità italiana e anche del carattere dei suoi abitanti. E, a questo proposito, Giardina prende a prestito le parole di Benedetto Croce: "Qual è il carattere di un popolo? la sua storia: tutta la sua storia e nient'altro che la sua storia". Ed eccola la storia "mondiale" dell'Italia, raccontata dagli autori del libro non secondo "le grandi periodizzazioni, quelle familiari alla cultura diffusa e a quelle più sofisticate, sulle quali gli storici esercitano la loro bravura". Non perchè gli stessi autori non ci credano, quanto piuttosto perchè ad essere più incisivi "sono i cambiamenti, le trasformazioni, le cesure, le crisi e qualche catastrofe". "L'opera - spiega Giardina - propone un racconto ma ad animarlo sono i tanti racconti che ci parlano della mobilità degli uomini e delle cose, nello spazio e nel tempo". Con l'occhio rivolto, tra i tanti possibili eventi rilevanti della storia nazionale, a quelli "le cui proiezioni mondiali appaiono visibili in prima istanza". E non è un caso che il libro si apra con le Alpi e si chiuda con Lampedusa: se il primo luogo è quello che l'ha sempre detta lunga sul nostro paese, il secondo è diventato "quello della nazione Italia" che oggi "più parla al mondo". L'insieme delle storie di immigrazione avvenute nella piccola isola - insiste Giardina - "compongono una nuova odissea per un pubblico universale": Lampedusa "è lo scenario perfetto, il laboratorio delle vie di fuga e dell'aporia globale". Ispirato all''Histoire mondiale de la France' di Patrick Boucheron, il libro diretto da Giardina (come su fosse un' orchestra) può essere letto seguendo l'interesse o l'inclinazione verso i singoli temi senza per questo perdere il filo complessivo dell'opera. "Disorientare" la storia - avverte lo stesso Boucheron - sovvertendo "l'itinerario cronologico tradizionale", come fa il libro di Giardina, non è un esercizio fine a se stesso. Anzi un ottimo modo per conoscere il plurale Italie contenuto nel singolare Italia.
   

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