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Capire il graphic novel

Capire il graphic novel

Un manuale per aprire un dibattito culturale sul fumetto

ROMA, 29 dicembre 2016, 13:43

Paola Mentuccia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 ANDREA TOSTI, GRAPHIC NOVEL. STORIA E TEORIA DEL ROMANZO A FUMETTI E DEL RAPPORTO FRA PAROLA E IMMAGINE (Tunué, PP 987, EURO 35). Un excursus sulle forme narrative verbali e visuali nella storia dell'arte, per arrivare al graphic novel, che si sviluppa nella seconda metà del Novecento come uno standard per il fumetto autoriale. Il volume "Graphic Novel. Storia e teoria del romanzo a fumetti e del rapporto fra parola e immagine", di Andrea Tosti, appassionato lettore di narrativa e di fumetti, video editor e esperto di cinema, è uno studio esegetico e colto su questa forma letteraria, dalle origini all'editoria contemporanea. Si parte dallo sfatare alcuni paragoni classici, come l'accostamento della forma fumetto alla Colonna Traiana, che presenta una forma di narrazione visuale in sequenza, per mettere in risalto le specificità del fumetto come un dispositivo più diagrammatico che sequenziale. Si passa attraverso l'iconografia dell'arte cristiana e i grandi cicli di affreschi, dalle Via Crucis alle opere di Piero della Francesca, per arrivare a riflettere su quali siano i punti di contatto della narrativa verbale, soprattutto post settecentesca, e la narrativa visuale. Si giunge, così, alla definizione del moderno genere del graphic novel: un medium? Una forma artistica? Una forma letteraria? Il fumetto è questo e altro, risponde l'autore: ingloba tutti gli aspetti citati e, al tempo stesso, si presenta come un unicum che li esclude tutti. Il fumetto, insomma, non è una forma derivativa dal cinema, dal romanzo, ma è un genere a sé, che per troppo tempo ha subito, secondo Andrea Tosti, la sottomissione della parte iconica rispetto a quella verbale quando, invece, si fonda su una forte predominanza dell'immagine sulla parola e sulla capacità dell'aspetto visuale di costituire il significante di significati anche complessi e strutturati. Il capitolo sull'Italia analizza, infine, come la "definizione impropria" di "graphic novel" abbia prodotto, però, il vantaggio di diffondere il fumetto presso le élites e abbia consentito a tale forma artistica di avere una ribalta culturale importante, arrivando a ottenere uno spazio non solo nei principali quotidiani nazionali ma anche (illegittimamente, secondo l'autore) nei premi letterari, come il Premio Strega e il Fahrenheit. "Graphic Novel. Storia e teoria del romanzo a fumetti e del rapporto fra parola e immagine" è un lavoro monumentale, sia per dimensioni che per approccio multidisciplinare: parla di comunicazione, di storia dell'arte, di filosofia, di fumetto e non a caso si inserisce in una collana di saggistica della casa editrice Tunué, attenta a coltivare un filone di studio e di ricerca che vada oltre il puro intrattenimento. Nonostante il fumetto sia il mezzo di comunicazione più moderno degli ultimi cento anni, nato prima della radio e del cinema, e sia stato un importante motore di controcultura (in America i fumetti sono stati accusati di essere devianti per i ragazzi molto prima che la musica rock diventasse una colonna sonora generazionale di ribellione) soffre la mancanza di studi strutturati, soprattutto negli ultimi anni. Il libro di Andrea Tosti si pone come base di partenza e di discussione per un dibattito culturale sul genere.
    Non stupirebbe vederlo comparire nei programmi di studi universitari

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