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Dandini, "passeggiate sentimentali" a Parigi

Dandini, "passeggiate sentimentali" a Parigi

L'amore per la Ville Lumiere in un dizionario che stupisce

ROMA, 28 novembre 2016, 09:21

Mauretta Capuano

ANSACheck

Libro Dandini - RIPRODUZIONE RISERVATA

Libro Dandini - RIPRODUZIONE RISERVATA
Libro Dandini - RIPRODUZIONE RISERVATA

  SERENA DANDINI, AVREMO SEMPRE PARIGI' (RIZZOLI, PP 429, EURO 20). I bistrot in cui Hemingway e Fitzgerald si confessavano i crucci più intimi, le nuove vie della street art e le librerie dove "i libri sono protagonisti, insieme ad altri piaceri che si sposano perfettamente alla lettura". Serena Dandini racconta il suo amore per la Ville Lumiere attraverso un percorso che ci stupisce, di "passeggiate sentimentali in disordine alfabetico" raccolte nel libro 'Avremo sempre Parigi' pubblicato da Rizzoli con le magnifiche tavole di Andrea Pistacchi.
    Dalla A di Arrondissement alla Z di Zinc la popolare conduttrice e autrice di programmi televisivi e radiofonici, che ha una passione per i banconi di zinco dei bistrot parigini, ci regala un dizionario di suggestioni, atmosfere, sogni e pensieri scompigliati da quel "vento del Nord che in certe sere d'autunno diventa forte e dispettoso, ma coglie sempre di sorpresa".
    In realtà da ragazza la Dandini amava Londra e i Rolling Stones - "i cantautori francesi con i maglioncini neri da esistenzialisti mi facevano una profonda tristezza" racconta nella prefazione - ma il giorno in cui capita per caso a Parigi è subito colpo di fulmine, una passione mai finita. E anche se si dice che "su Parigi è stato detto tutto, e che con i libri scritti si potrebbe costruire una nuova tour Eiffel" l'autrice ci mostra con questo dizionario che "all'amore non si comanda e prima o poi bisogna esternare i propri sentimenti". Ma soprattutto ci fa ricredere sull'idea di conoscere a fondo Parigi e fa rinascere la voglia, anche di questi tempi, di girare alla scoperta di una città che rialza sempre la testa e dove va ancora forte la formula segreta della joie de vivre.
    "Perchè a Parigi tutto si sovrappone e nulla si distrugge.
    Nonostante la violenza del terrorismo che sembrava aver mutato per sempre i connotati e il carattere dei suoi cittadini, l'esprit del luogo riemerge sempre dalle tragedie che rimangono incastonate nei marciapiedi e nell'anima delle persone che continueranno a calpestarli" dice la Dandini che ha scritto e diretto piece teatarli ed è autrice di diversi libri fra i quali 'Dai diamanti non nasce niente' e 'Ferite a morte'.
    In 'Avremo sempre Parigi' ci sono i fantasmi del passato, i grandi classici, le atmosfere degli anni di Simone Signoret e Yves Montad, di Colette, Edith Piaf, Serge Gainsbourg, c'è la Beat Generation, il fatiscente Beat Hotel dove alloggiava Allen Ginsberg, la libreria Shakespeare and Company. E c'e' il presente con cui tutto si intreccia. E poi la moda, la gastronomia, il ristorante dello chef Eric Frechon a Gare Saint-Lazare, i posti più segreti e meno scontati come il bistrot du Peintre, piccolo gioiello liberty intorno alla Bastiglia e alle vie della movida notturna, il Café des Deux Moulins, scenario del film 'Il favoloso mondo di Amelie'. E poi la Closerie des Lilas e i locali della Rive Gauche e "uno dei giardini più poetici della città", il Parc Monceau. Ci sono mille suggerimenti e suggestioni che vengono anche dal cinema, dalla letteratura e dall'arte, per gettarsi in quell'"oceano" come dice la Dandini, che è la Ville Lumiere e viaggiare nel viaggio della propria Parigi. Insomma, come i protagonisti di 'Casablanca', dice l'autrice del libro, anche noi "avremo sempre Parigi".
   

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