(di Mauretta Capuano)
HAN KANG, LA VEGETARIANA (ADELPHI, PP
176, EURO 18,00). Una donna che vuole diventare una pianta.
Difficile da credere, soprattutto se questo è il desiderio di
una moglie ubbidiente e rispettosa, di una persona comune, senza
particolari difetti né speciali forme di attrazione, dalla quale
non aspettarsi sorprese o colpi di scena. Eppure è quello che
accade, dopo aver fatto uno strano sogno di sangue e boschi
scuri, a Yeong-hye nel romanzo 'La vegetariana' (Adelphi) della
scrittrice coreana Han Kang.
Con questo libro, scelto fra 155, ha vinto il Man Booker
International Prize 2016 per la sua "potenza e originalità
indimenticabili" e si fa conoscere in Italia dove il romanzo
esce per Adelphi nella traduzione di Milena Zemira Ciccimarra.
"Nel 1997 ho scritto un racconto breve con la storia di una
donna che si trasformava davvero in una pianta. Il marito la
metteva in un vaso e la annaffiava e in autunno si chiedeva se
questa pianta sarebbe fiorita di nuovo. Avevo la sensazione di
una storia non finita e sentivo di dover lavorare di nuovo su
questa immagine. Yeong-hye è una donna che si vuole trasformare
in una pianta e rifiuta la razza umana" dice all'ANSA Han Kang,
che dopo Torino e Milano il 27 novembre sarà a Roma.
Il suo cambiamento e distacco dalla realtà viene raccontato
in tre atti dalla scrittrice originaria della Corea del Sud, 46
anni. Yeong-hye rifiuta totalmente la carne, non la mangia né la
cucina più. Ma neppure le uova, il pesce. Si nutre solo di
vegetali senza possibilità di ritorno. Insomma diventa una
vegetariana immersa in un mondo onirico dal quale la realtà si
allontana progressivamente.
"In Corea - spiega la scrittrice - essere vegetariani è
considerato strano, ma non è molto frequente". Nella mentalità
coreana, aggiunge, "non è considerata invece una cosa strana
quella di trasformarsi in qualcosa di diverso da un essere
umano. Si può essere stati un uccello nella vita precedente e ci
si chiede cosa si potrà essere nella vita futura. Nel caso di
Yeong-hye la situazione è differente perché lei vuole
trasformarsi in un'altra cosa rispetto a quello che è nella sua
vita adesso".
Il libro sembra affondare le radici anche nella dimensione
fiabesca, benché resti il sogno l'elemento più importante de 'La
vegetariana'. "C'è un racconto breve coreano, non una fiaba, che
parla di un uomo che torna a casa e si trova davanti a una
miriade di piante e fiori e parla con loro, cerca attraverso
questo contatto la pace interiore. Ma è l'universo onirico a
essere determinante. Anche nella terza sezione la narratrice,
che è la sorella della protagonista, fa riferimento al sogno e
al fatto che occorrerà risvegliarsi" sottolinea.
Al cambiamento di Yeong-hye il marito reagisce con un
crescendo di rabbia che arriva al sadismo sessuale. "Contro la
determinazione di questa donna c'è una grande violenza. La
seconda sezione del libro è il racconto di una tragedia
terribile" spiega Han Kang che ha scritto 'La vegetariana' dieci
anni fa e della quale uscirà in Italia, sempre per Adelphi, nel
2018, 'Human Acts'. Ora sta lavorando a un trittico "che parla
di persone alla ricerca della dignità in questo mondo" dice la
Kang che è figlia dello scrittore Han Seungwon. Della situazione
nel suo paese dice: "Sono tutti preoccupati in Corea del Sud. E'
venuta alla luce una lista nera di artisti, scrittori, registi,
controllati dal governo, che si oppongono all'attuale regime. E'
stato un vero shock. Ci vorrà molto tempo perché cambi
qualcosa".
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