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Pierpont, tradimento nel primo romanzo

Pierpont, tradimento nel primo romanzo

'Tra le infinite cose' sostenuto da Jonathan Safran Foer

ROMA, 24 settembre 2016, 11:12

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   JULIA PIERPONT, TRA LE INFINITE COSE (MONDADORI, PP 285, EURO 19). Il tradimento e quello che può significare per un'intera famiglia, in particolare per una figlia, che senza volere lo scopre. L'americana Julia Pierpont, 29 anni, lo racconta nel suo romanzo d'esordio 'Tra le infinite cose' (Mondadori) del quale Jonathan Safran Foer ha parlato come di "una delle cose più emozionanti e sincere che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni".
    Kay ha 11 anni quando al suo rientro a casa il portiere del palazzo le consegna un pacco per sua mamma Deborah, chiamata Deb. Lei fantastica sia un regalo per il suo compleanno, non esita a dare una sbirciatina e nella scatola trova tanti fogli ammucchiati. Sono lettere, mail e biglietti che riguardano la relazione tra una donna e suo padre, l'affermato artista Jack.
    La ragazzina è disorientata, chiude la scatola e la consegna al fratello Simon, 15 anni. "Ho cominciato ad andare a letto con tuo marito a giugno dell'anno scorso. Siamo stati insieme sette mesi, praticamente da quando l'ho conosciuto. Lo facevamo nel mio appartamento. Oppure andavo io nel suo studio, spesso". Si apre così il romanzo della Pierpont. Lo shock e' inevitabile e quando le carte arrivano a Deb, ballerina mancata per dedicarsi ai figli e al matrimonio, l'equilibrio familiare ha già cominciato a traballare.
    "Volevo raccontare l'effetto che una relazione extraconiugale può avere su un'intera famiglia analizzando gli eventi da prospettive diverse. Dando voce alle differenti interpretazioni che le persone danno dei fatti facendo nascere malintesi", dice all'ANSA la Pierpont del romanzo che dedica "ai miei genitori, naturalmente". Cresciuta a Manhattan, la scrittrice vive a Brooklyn e si è laureata in Creative Writing alla New York University, dove è stata allieva di Safran Foer. "L'incontro con Foer è stato molto importante, un grande sostegno per me. Se non ci fosse stato lui avrei scritto un libro diverso e in un altro momento. Gli ho fatto vedere qualche pagina, qualche estratto. E' stato lui a spingermi ad andare avanti", racconta la Pierpont.
    Da sempre, spiega, "la famiglia è un terreno fondamentale per alimentare il romanzo. Le relazioni che avvengono all'interno della famiglia sono tra le più complesse che ci troviamo a gestire nelle nostre vite".
    Dopo aver raccontato i traumi familiari, primo fra tutti quello di scoprire di non conoscere le persone di cui crediamo di sapere, se non tutto, molto, la Pierpont sente di dover abbandonare i personaggi di 'Tra le infinite cose' per crearne di nuovi. "C'e' voluto molto tempo per crearli, sono affezionata a loro, ma ho tanta voglia di ripartire e scrivere qualcosa di nuovo - sottolinea - Ripartirò da zero, anche se so che è un processo molto lungo creare nuovi personaggi".
    "Terrorizzata" dalle elezioni presidenziali americane del prossimo novembre, la Pierpont dice anche: "viene da chiedersi, quando finirà questo scherzo? ma purtroppo non è uno scherzo e nessuno sa cosa ci aspetta. Alle primarie si facevano un sacco di battute su Donald Trump, nessuno lo prendeva seriamente ma come una marionetta, una caricatura. Poi è successo qualcosa che facciamo fatica, io e i mie amici, a spiegarci".
   

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