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Alec Ross, rischiare per innovare

Alec Ross, rischiare per innovare

Il tech-guru, Renzi vuole portare Italia nel futuro

MANTOVA, 09 settembre 2016, 12:36

dell'inviata Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    ALEC ROSS, IL NOSTRO FUTURO (FELTRINELLI) - L'Italia è il paese che ha fatto di Alec Ross quello "che è oggi". Il tech-guru, consulente di Hilary Clinton e Barack Obama, che ha più di 120 mila follower su Facebook e oltre 360 mila su Twitter, lo racconta nel suo primo libro, 'Il nostro futuro', bestseller in Usa, tradotto in tutto il mondo, nelle nostre librerie per Feltrinelli. Ma se il paese da cui emigrarono negli Stati Uniti, cento anni fa i suoi antenati abruzzesi, "è pieno di genialità" ha anche grossi problemi strutturali che impediscono il cammino dell'innovazione, quello sguardo in avanti che Ross ci mostra raccontandoci come affrontare il futuro nei prossimi vent'anni.

    "Per innovare bisogna assumersi dei forti rischi e inevitabilmente ci saranno dei fallimenti. In Italia si stigmatizza troppo il fallimento come se fosse un crimine" dice all'ANSA Ross al Festivaletteratura di Mantova dove è protagonista di un atteso incontro con Beppe Severgnini.

    In Italia, spiega l'esperto di tecnologia che apprezza molto il "jobs act di Matteo Renzi", finora gli imprenditori sono stati "fortemente svantaggiati, troppe tasse, troppe regole.
    Inoltre c'e' troppa gerarchia. Facebook e Microsoft sono state avviate da ragazzi di 19 anni che hanno ricevuto finanziamenti per milioni di dollari. In Italia non avrebbero neppure accettato di incontrarli. L'innovazione chiede che ci siano giovani che vedono le cose con occhi nuovi. Mentre al massimo in Italia un diciannovenne può ricevere finanziamenti da papà". Ma, nello stesso tempo Ross "è ottimista sul futuro del nostro paese. "Sono americano e non spetta a me discutere della politica italiana. Tuttavia devo dire che Matteo Renzi, che ho incontrato lo scorso giugno a Roma, mi ha fatto un'impressione molto positiva e sono apprezzabili i cambiamenti che intende realizzare. E' interessato a rompere con il passato per portare l'Italia nel futuro. Molti ministri del suo governo sono giovani e lui stesso lo è e ha capito bene che alcuni cambiamenti sono necessari".

    Ross che nel suo libro affronta tutti i temi caldi dell'innovazione, dalla ricerca genetica alla rivoluzione dei Big Data alla cybersicurezza, fa riflettere anche sul fatto che "erroneamente la gente pensa che la Silicon Valley sia una cosa americana. E' vero è in America ma è una realtà globalizzata dove ci sono tanti italiani. Il problema è che in Italia è difficile esprimere la genialità". Negli Stati Uniti, in questo momento, si sta vivendo "un incubo il cui nome è Donald Trump. Lui ha risvegliato il peccato originale dell'America che fin dagli albori è stato il bigottismo sociale, etnico e religioso. Un aspetto della nostra storia che non è mai scomparso del tutto, come un tizzone ardente rianimato dal disprezzo e dall'odio". Ma il fatto grave, secondo Ross, non è "che Trump ha idee diverse ma che è una brutta persona, è malvagio. Spero che Hilary Clinton lo distrugga alle elezioni presidenziali e che lui rimanga un personaggio che apre la bocca a vanvera in tv e io posso cambiare canale" sottolinea Ross. "Dietro la tendina del voto elettorale non sappiamo cosa succederà. Se si votasse oggi vincerebbe la Clinton ma mancano 60 giorni alle elezioni presidenziali e non possiamo dire se le cose andranno bene dopo avere visto cosa è accaduto con la Brexit". Quanto al futuro che ci aspetta, se la terra era la materia prima dell'epoca agricola, il ferro quella dell'epoca industriale, i dati sono la materia prima di quella dell'informazione ed "è importante che, nei prossimi 20 anni, vengano utilizzati - dice Ross - per migliorare l'agricoltura o per vivere più a lungo, per nutrirsi meglio. I social media usano invece i dati a scopo pubblicitario".   

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