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Solo la luna ci ha visti passare

Solo la luna ci ha visti passare

Dalla Siria all’Olanda, il sogno di libertà della piccola

ROMA, 28 luglio 2016, 12:11

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   MAXIMA CON FRANCESCA GHIRARDELLI, SOLO LA LUNA CI HA VISTI PASSARE (Mondadori, pp.138, 17 Euro).
    "Maxima, non sei debole. Sei la più forte". E' come un mantra la frase che la giovane Maxima continua a ripetere a se stessa, mentre - poco più che bambina - sfida la guerra per riprendersi la vita. Ha solo 14 anni, è cresciuta ad Aleppo, ma è nata in Olanda da genitori curdi siriani: ed è lì che la ragazza decide di tornare, verso una terra che è simbolo di futuro, attraverso un viaggio al limite della sopravvivenza. La sua storia, così carica di speranze, arriva nelle librerie grazie al libro Solo la luna ci ha visti passare (Mondadori), nel quale la testimonianza della giovane migrante è raccolta dalla giornalista Francesca Ghirardelli. C'è anche Maxima tra i tanti disperati approdati sul gommone nell'isola di Lesbo; viene accolta nei campi allestiti per i profughi; poi cammina per chilometri al caldo e al freddo fino a farsi sanguinare i piedi; sopporta soste lunghe interminabili ore aspettando che il percorso torni di nuovo sicuro; cerca rifugio nei boschi di Macedonia e Serbia. Incontra persone buone e cattive, e impara a fare i conti con il pregiudizio e il rifiuto degli altri, in un'età che dovrebbe essere spensierata.
    Ma non importa, perché conta solo l'obiettivo e perché è convinta che "la vita possa diventare davvero più semplice se solo si dà speranza a ciò che si fa". Mentre lei non arretra di un passo, finalmente ecco la salvezza, che arriva nel cassone di un camion, condividendo uno spazio di due metri per uno e mezzo con altre 7 persone, bussando all'autista per far aprire i portelloni quando l'aria non lascia più la possibilità di respirare e gli arti sono del tutto immobilizzati. Una salvezza che si chiama Olanda, che ha per lei "il sapore della meraviglia", dove ora finalmente vive a casa di un'amica della madre. In testa la storia di Peter Pan per non cedere alla tristezza; attorno al collo, come una coperta di Linus, il foulard preferito dalla sua mamma; sulle spalle uno zaino troppo pesante, pieno di cose 'da ragazze': Maxima ha viaggiato così per l'Europa, partendo da una zona rurale ai confini con la Turchia, dove la sua famiglia si era rifugiata dopo che in città il rischio di non farcela era diventato troppo alto. Un'unica arma nelle sue piccole mani: la determinazione a coronare il suo sogno. "Quando ho lasciato la mia casa ero certa che esistessero missioni impossibili. Adesso so che non è così". La ragazza si racconta con un linguaggio che disarma per quanto è figlio della sua età. E' ingenua certo, e crede nella possibilità di un mondo migliore, in cui le persone si danno una mano. Si rivolge ai governanti europei, perché "se ci aiuteranno a mettere le cose a posto nel nostro Paese, non vedranno più un solo siriano arrivare da profugo", e potranno scoprire quanto "i siriani possano essere riconoscenti". La Siria, quando finirà la guerra, "sarà uno dei posti più incantevoli del pianeta". Lei ne è convinta. Ed è bello poter credere a una ragazzina che di secondo nome, guarda caso, si chiama Lava. In siriano, significa speranza.
   

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